29 Marzo 2017

L’intervista a Umberto De Gregorio, Presidente di EAV

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L’intervista a Umberto De Gregorio, Presidente di EAV. I primi 18 mesi in azienda, tra obiettivi raggiunti e traguardi futuri

Cominciamo con una domanda fuori dal comune. Utilizza le linee EAV per recarsi a lavoro?

Non utilizzo l’EAV la mattina perché, abitando a Piazza Del Plebiscito e dovendo arrivare negli uffici di Corso Umberto, non c’è una linea EAV che mi porti. Mi muovo un po’ con l’auto, qualche volta prendo la metro, che trovo tutto sommato funzioni abbastanza bene. Però prendo le linee EAV quando devo far visita alle stazioni.

Qual è il bilancio, anche personale, dopo 18 mesi, di amministrazione in un’azienda così importante?

E’ un’esperienza molto forte. Nasco come commercialista, con taglio aziendalista. Scrivevo qualche articolo per Repubblica in maniera assidua come commentatore delle pagine napoletane. Partendo dall’economia, mi sono esteso poi alla politica. Dopo la prima elezione di de Magistris, l’attuale ministro Orlando, all’epoca commissario del Partito Democratico a Napoli, mi telefonò per propormi di fare il capolista a Napoli.

Iniziai quindi questo percorso: non fui eletto. Riuscii però a raccogliere molto consenso nella zona di Chiaia, San Ferdinando, San Giuseppe. Poi De Luca affrontò Caldoro nelle elezioni regionali del 2010. Mi piacque e gli feci campagna elettorale, scrivendo più che altro sui giornali. Con la seconda tornata elettorale, nel 2015, De Luca mi chiamò e mi chiese un aiuto serio.

Ho partecipato alla sua campagna elettorale dandogli un po’ di idee e suggerimenti. A quel punto decise di affidarmi questo incarico, molto prestigioso da un lato, molto complicato dall’altro e soprattutto molto dispendioso dal punto di vista dell’energie e del compenso non assolutamente adeguato. Ho messo in cantiere la mia professione e guadagno quanto un operaio dell’azienda. Infatti mi sono sempre definito un manager missionario perché un manager non lavora per 43mila euro all’anno.

Ci si sente costantemente carichi di tante responsabilità. Per esempio quando ti trovi davanti ad un bivio: firmare o non firmare una transazione. Più delle volte converrebbe non firmare e magari aspettare l’ultimo grado di giudizio. In questo modo nessuno può dire nulla. Aspettare però l’ultimo anno di giudizio significa aspettare dieci anni e fermare i cantieri per altrettanti anni.

E’ il caso dei treni Metrostar della Circumvesuviana che io ho trovato fermi in magazzino da 4 anni perché c’era un contenzioso tra la casa costruttrice e l’EAV. L’Ansaldo infatti incolpava l’azienda di aver sbagliato il progetto e i treni non avrebbero potuto circolare sulle tratte. L’azienda, viceversa, rispondeva che era l’Ansaldo ad aver fatto un errore. Conclusione della questione: i treni erano fermi in deposito. Se hai una macchina ferma in garage, senza utilizzarla, sai che dopo qualche anno dovrai buttarla.

Questi treni infatti, che erano costati più di 100 milioni di euro, rischiavamo di buttarli. Intanto restava il contenzioso: io avevo firmato la transazione affinchè i treni potessero essere messi a posto. Ma era un’operazione rischiosa: potevamo infatti rischiare che i treni non potessero essere messi a disposizione e sperperare ulteriori soldi. Quindi la difficoltà sta proprio in questo, fare scelte: hai tutti che ti guardano, dai giornalisti alla Corte dei Conti, l’Anac, i sindacati, tutti sono puntati contro di te.

Eav non è solo Circumvesuviana, ma anche Cumana e Circumflegrea. Sono le linee che presentano più problematiche rispetto a tutte le altre.

Sono fiducioso riguardo alla Cumana perché in 18 mesi contiamo di risolvere completamente il problema. Il primo treno nuovo dopo 30 anni sta effettuando le ultime prove e nel giro di un mesetto andrà in circolazione. Per me questo è motivo di orgoglio. Saranno ben 12 i treni nuovi che nel giro di 18 mesi arriveranno sulle linee flegree.

La Cumana infatti, per eseguire un servizio efficiente, dobrebbe avere 18 treni. Oggi noi circoliamo con 10-12 treni, tra l’altro vecchi, risalenti a 25, 30, anche 50 anni fa. Entro 18 mesi quindi, i vecchi treni verranno revampizzati e ne avremo 12 nuovi. Il servizio in questo modo migliorerà sensibilmente. Abbiamo inoltre recuperato 15 milioni per la manutenzione delle stazioni e dei binari che nei prossimi mesi saranno utilizzati. Il volto della Cumana cambierà e i servizi miglioreranno sensibilmente.

Parliamo della sicurezza sulle linee EAV dopo i fatti di violenza e vandalismo degli ultimi giorni.

La sicurezza in termini di vandalismo è una questione irrisolta. Stiamo provvedendo all’installazione delle telecamere, al posizionamento di alcune guardie giurate. Abbiamo creato anche un’app per il cellulare, che consente di trasformare lo smartphone in una video camera che in tempo reale si collega con una centrale di sicurezza, in modo da poter segnalare gli episodi di vandalismo e di violenza sulle tratte. Mi aspetto una rivoluzione culturale su questo fronte perché altrimenti c’è il rischio che i nostri sforzi siano vanificati a causa di questi episodi.

L’evasione dei biglietti, danno quotidiano. Cosa è stato fatto e così si farà.

Abbiamo incrementato i ricavi del 10% negli ultimi due anni, quindi stiamo sulla buona strada. Il tema si potrebbe risolvere con dei tornelli moderni che presuppongono investimenti. L’EAV possiede 150 stazioni e di queste la metà risale a prima degli anni 50. Il problema quindi sarebbe rimodernizzare le stazioni per poter installare tornelli all’avanguardia. Lentamente faremo degli interventi: quest’anno ci occuperemo in particolare di 15 stazioni.

L’EAV e i social network, quanto in azienda si sta facendo su questo tema.

La pagina Facebook è la prima cosa che ho fatto. Appena sono entrato in EAV ho deciso di metterne in piedi una. Aiuta moltissimo nel controllo della gestione, e mi vengono segnalate dagli utenti cose che non mi vengono segnalate da nessuno. Stiamo lavorando adesso ad un sistema di messaggistica, attraverso l’app di Whatsapp, che informa l’utente circa la linea che utilizza su tutte le novità.

L’obiettivo, anche personale, a termine del suo mandato.

Mi sento molto soddisfatto perché noi abbiamo già risolto un tema fondamentale. L’azienda era fallita, con 700 milioni di debiti e 10 milioni di capitale proprio e con 25 milioni di perdita. L’EAV nel 2015 ha perso ben 27 milioni. Quest’anno chiudiamo con un’utile di 30 milioni, il capitale lo abbiamo innalzato a 100 milioni. Stiamo estinguendo i debiti e nel giro di 18 mesi li portiamo a 100 milioni. Abbiamo fatto un risanamento finanziario enorme grazie soprattutto al contributo della Regione Campania e del presidente De Luca, che è stato molto presente su questo pezzo.

Adesso stiamo attuando alcuni investimenti e ne sono molto soddisfatto. Abbiamo fatto una transazione importante sulla Circumvesuviana e messo in circolazione i treni Metrostar che stazionavano in deposito. La Circum circola con 60 treni al giorno attualmente, noi ci siamo dati l’obiettivo di averne 70 per il 2017, 80 nel 2018, 90 nel 2019. Sulla Cumana il primo treno nuovo sta facendo le prove per la circolazione. Sulla linea Napoli-Benevento abbiamo già 3 treni nuovi dopo 25 anni. Lo spirito dell’azienda inoltre è cambiato: oggi c’è motivazione tra il personale, un clima completamente diverso. Nel complesso quindi sono abbastanza soddisfatto.

A cura di Angela Capasso e Marcello Framondi

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