Il Prof. Giordano afferma che il vaccino-cerotto promette bene
Il Prof. Giordano, eccellenza italiana medica, afferma che il vaccino-cerotto per il Coronavirus sembrerebbe funzionare. La ricerca americana è positiva.
CORONAVIRUS – Antonio Giordano rientra tra le 100 eccellenze della medicina italiana. Nato a Napoli nel ’62 è un accademico, oncologo, patologo, genetista e ricercatore negli Stati Uniti d’America.
In un’ intervista fatta da “Napoli Today”, il Prof. Giordano ha dichiarato che questo lavoro di ricerca ha un potenziale enorme e il gruppo di scienziati della University of Pittsburgh sta ottenendo importanti risultati sperimentati contro la SARS-CoV. La Sars è una malattia virale che interessa le vie respiratorie, appartenente alla grande famiglia del Coronavirus.
Ma cos’è nello specifico il vaccino-cerotto?
Si tratta di 400 micro punture erogate da sottilissimi aghetti disposti su un cerotto largo 1,5 centimetri da effettuare sul braccio o sulla spalla. L’immunità al virus SARS-CoV-2 può svilupparsi entro due settimane raggiungendo entro altre 3-4 settimane un livello di anticorpi sufficiente a contrastare in modo decisivo il virus. Un vaccino sperimentale, chiamato “PittCoVacc”, sviluppato dai ricercatori della School of Medicine dell’Università di Pittsburgh, centro di eccellenza nella lotta alle malattie emergenti.
A raccontarci della sperimentazione è stato il prof Giordano, attualmente impegnato negli USA per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Ritornando alla sperimentazione, il medico ha poi dichiarato:
“Il Tocilizumab sta dando buoni risultati nel migliorare i parametri di funzionalità polmonare. Si tratta di un agente farmacologico (già noto nel trattamento delle complicazioni polmonari dell’artrite reumatoide giovanile, della colite ulcerosa e di gravi polmoniti su base immune associate a farmaci o agenti virali) che neutralizza l’interleuchina 6, la proteina principale vettore dell’infiammazione polmonare prodotta dal coronavirus. Il farmaco non combatte a monte il Covid-19, ma è efficace sui suoi effetti, aiutando il paziente a rimettere in salute il proprio apparato respiratorio.
Gli altri farmaci utilizzati per combattere il Covid-19
Per quanto riguarda gli Usa, ci sono diversi farmaci in corso di sperimentazione, tutti elencati dal professore.
Il Sarilumab è un farmaco contro l’artrite reumatoide, selezionato per l’ingresso in clinical trials, per pazienti ospedalizzati con COVID-19 acuta;
il Losartan viene invece utilizzato per trattare l’ipertensione e anche per diminuire il rischio di infarto in persone con patologie cardiache;
L’ mRNA-1273 Questo è un vaccino sviluppato da scienziati del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) in collaborazione con una company di Biotecnologie con base in Massachusetts. Il vaccino stimola le cellule dell’organismo a produrre una proteina virale che si spera possa indurre una robusta risposta immunitaria;
Il Convalescent Plasma, vale a dire il sangue dei pazienti sopravvissuti contiene anticorpi che potrebbero neutralizzare il coronavirus
Molto è dettato dal momento in cui vengono utilizzati questi farmaci e la fase di studio promette bene.
Il prof Giordano conclude con queste parole:
“Oggi tutti chiedono alla scienza di dare in tempi rapidi dei risultati, però non ci si rende conto che la ricerca scientifica in Italia ha avuto netti ridimensionamenti e spero che di questo i politici ne terranno conto per il futuro”.
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