I dpcm di Conte sono illegittimi: la sentenza del tribunale di Roma
Sentenza del Tribunale di Roma: i Dpcm di Conte sono incostituzionali e illegittimi. Pertanto possono essere annullati
I Dpcm di Conte sono finiti nuovamente nel mirino. Le restrizioni che da Marzo il Presidente del Consiglio “impone” tramite i Dpcm, per tentare di limitare la diffusione del COVID-19, tornano a far discutere. Lockdown, coprifuoco e misure restrittive violano quindi le libertà degli Italiani? L’Italia, nonostante le rigorose misure restrittive adottate, è il primo Paese al mondo per mortalità da Coronavirus ogni 100mila abitanti.
Il Tribunale di Roma, chiamato a giudicare i Dpcm di Conte, è comunque arrivato a una “sentenza choc”: il giudice è infatti giunto alla conclusione che i Dpcm Conte “siano viziati da violazione per difetto di motivazione“ e “da molteplici profili di illegittimità“. Pertanto sono da annullare. I decreti in questione, stando alla motivazione del Tribunale, avrebbero solamente una valenza amministrativa e non normativa. E non si rifanno ad alcuna legge precedente, spiegano i colleghi de Il giornale.
Il Tribunale civile di Roma spiega che non c’è alcuna legge ordinaria “che attribuisce il potere al Consiglio dei Ministri di dichiarare lo stato di emergenza per rischio sanitario”. Quindi i Dpcm di Conte sono davvero incostituzionali e illegittimi? Ecco ciò che si legge: “Hanno imposto una rinnovazione della limitazione dei diritti di libertà. Si tratta di provvedimenti contrastanti con gli articoli che vanno dal 13 al 22 della Costituzione e con la disciplina dell’articolo 77 Cost., come rilevato da autorevole dottrina costituzionale”.
I Decreti sono quindi incostituzionali? Il Presidente del Consiglio Conte sta davvero agendo in maniera illegittima?
Il Dpcm resta un atto amministrativo. Come sottolinea “Ilgiornale.it”, affinchè i Dpcm abbiano valenza, devono essere motivati ai sensi dell’articolo 3 della legge 241/1990. Per ogni scelta è citato il CTS, le cui analisi però sono state rese pubbliche soltanto a ridosso delle scadenze dei Dpcm di Conte. Secondo il Giudice del Tribunale civile di Roma, i Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri limitano i diritti fondamentali della persona, e sono quindi incostituzionali.
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