23 Aprile 2021

Gruppo Bompieri: l’azienda denunciata per maltrattamenti sugli animali

Gruppo Bompieri: l’azienda denunciata per maltrattamenti sugli animali. Pubblicità ingannevole, dicono gli attivisti di Animal Equality

Alice Trombetta, Direttore Esecutivo di Animal Equality Italia, svela il nome dell’azienda che annovera tra le sue sedi l’allevamento di maiali in cui gli investigatori hanno raccolto le sconvolgenti immagini di maltrattamenti e incuria che sono andate in onda su La7. Qui, a seguire, la nota ufficiale dell’organizzazione internazionale per la protezione animale fondata nel 2006, che in Italia opera come associazione non profit ONLUS.

La denuncia

Si chiama Gruppo Bompieri, ed è una realtà molto importante nel settore alimentare italiano che comprende più di 40 allevamenti, tra cui anche l’allevamento di Brescia, che figura tra le sedi del gruppo.

Trombetta dichiara: “Non ho potuto dire prima il nome dell’azienda per questioni legali, anche perché, durante tutto questo tempo, abbiamo continuato a lavorare dietro le quinte insieme ai nostri avvocati, tra cui Manuela Giacomini“.

Alla luce dell’inchiesta portata avanti e di ulteriori analisi, oltre alla denuncia per maltrattamento contro i titolari dell’allevamento indagato, gli investigatori hanno deciso di presentarne una anche contro il Gruppo Bompieri per la comunicazione ingannevole promossa dall’azienda sul proprio sito (che, pochi giorni dopo la messa in onda delle immagini, è stato messo ‘in manutenzione’).

Ebbene sì, il gruppo Bompieri si promuove online come un’azienda leader nel benessere degli animali e che rispetta anche cittadini e ambiente! – Scrive Alice Trombetta di Animal Equality – Addirittura, in una delle pagine del proprio sito, raffigurava maialini liberi di correre su verdi prati, come se quello fosse lo standard di tutte le sue sedi.”

Ovviamente, la situazione riscontrata nell’allevamento è del tutto diversa dall’immagine trasmessa dal Gruppo Bompieri: “motivo per il quale abbiamo proceduto alla segnalazione della pubblicità ingannevole all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che dovrebbe vigilare proprio su questo tipo di comunicazioni”.

L’avvocato Manuela Giacomini espone:

“Questa contestazione difende i diritti degli animali perché è un ulteriore mezzo per far capire alle aziende che operano nel settore alimentare che la nostra attività nei loro confronti e nella correttezza del loro operato è a 360 gradi e che noi utilizzeremo tutti i mezzi legali per far sì che il benessere degli animali da loro allevati sia, per quanto possibile, migliore”. 

L’industria alimentare ha il brutto vizio di non mostrare che cosa accade realmente dietro le porte chiuse di allevamenti e macelli, ma le immagini chei nostri coraggiosi investigatori raccolgono parlano di un’altra verità”.

Oltre che crudele verso gli animali, tutto questo è estremamente ingiusto verso i consumatori, che potrebbero essere tratti in inganno dalle comunicazioni fuorvianti e assolutamente distanti dalla realtà dell’azienda.

Seguiranno aggiornamenti su questo caso.

Per l’inchiesta clicca qui.

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