25 Marzo 2016

Grande truffa all’Inps

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L’Inps è stata truffata per migliaia di euro. Simulavano centinaia di assunzioni e licenziamenti per poi tenere per loro il denaro

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Sono tre le persone indagate per questa maxi truffa ai danni dell’Inps (Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale), nonché il più grande ente pensionistico esistente nel nostro paese. I carabinieri del gruppo per la Tutela del lavoro di Napoli, in seguito ad indagini condotte già in precedenza dalla Procura di Napoli Nord, hanno eseguito questa mattina un provvedimento di sequestro preventivo di oltre 1 milione di euro e hanno arrestato le tre persone indagate con l’accusa di: associazione per delinquere, truffa aggravata in danno di enti previdenziali e reati finanziari ed impiego di denaro di provenienza illecita.

Grazie alle indagini dei militari e al successivo sequestro, sono stati scoperti ben 113 rapporti di lavoro falsi nel settore edile con il coinvolgimento di aziende in Campania, Umbria e Lazio. Lo scopo principale era quello di ricavare una certa quantità di soldi tramite l’indennità di disoccupazione di cui i “licenziati” avevano diritto; infatti, proprio a causa di questo piano illegale, l’Inps ha subito un danno monetario di 642 mila euro. Questa perdita di denaro, inoltre, è stata accertata dai militari insieme ai funzionari della sede dell’Inps di Caserta.

Il maxi sequestro non ha riguardato solo il milione d’euro che abbiamo già accennato precedentemente, ma anche di altre quote di partecipazione di cinque società coinvolte. Come se non bastasse, sono stati inoltre sequestrati anche venti conti correnti e altrettanti libretti postali e inoltre, sono stati sequestrati i beni appartenenti agli indagati. Infine, i carabinieri del gruppo per la Tutela del lavoro, grazie all’avvento di altre indagini sull’episodio, hanno individuato un altro uomo complice della truffa. Quest’ultimo è un 38enne di Frignano (provincia di Caserta), il quale aveva un ruolo fondamentale all’interno di questa associazione. Infatti l’uomo gestiva ben tre società (con sede inesistente) che erano utilizzate per simulare assunzioni e licenziamenti fittizi di lavoratori inesistenti con lo scopo di creare presupposti per l’erogazione di prestazioni previdenziali e assistenziali.

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