22 Luglio 2019

Giugliano: La manifestazione contro la “discarica” è un grido di dolore

giugliano

A Giugliano questa sera si sono riunite centinaia di persone per dire ancora una volta “no” a un centro di stoccaggio provvisorio

Giugliano questa sera si è mobilitata contro le voci che la vorrebbero ancora una volta sede (tra venti circa) di stoccaggio provvisorio di ecoballe a causa della chiusura temporanea della centrale di Acerra.

Seppur lecita, la manifestazione ha virato verso sponde più politiche che sociali e questo lo si è potuto evincere anche dalla tanta confusione che c’è tra le persone che in queste ore parlano di ennesima discarica e rifiuti tossici che saranno riversati nelle campagne giuglianesi, ma facciamo chiarezza.

Perché si parla di centri di stoccaggio nei comuni a nord di Napoli?

Nel 2016 la Regione Campania ha istituito gli ATO (ambiti territoriali ottimali).

Si tratta di una decentralizzazione dei poteri sul ciclo dei rifiuti ai comuni associati, in base agli ambiti territoriali.

Il trasferimento dei poteri ai comuni associati fa si che nel momento di maggior bisogno e urgenza, i comuni possono riunirsi e decidere come gestire il ciclo dei rifiuti autonomamente, insieme alle società deputate a risolvere il problema (esempio ASIA).

Cosa sta succedendo?

A Settembre e per poco più di un mese, il Termovalorizzatore di Acerra chiuderà i battenti per una manutenzione straordinaria.

I rifiuti che potranno essere smaltiti nell’inceneritore, dovranno dunque attendere ma fino ad allora (si stima circa 12000 tonnellate di rifiuti) dovranno essere smistati in più impianti di stoccaggio provvisori.

Perché Giugliano?

In realtà pare non sia mai esistita una questione giuglianese, in quanto il presunto centro di stoccaggio voluto dal sindaco di Napoli De Magistris (già in Aprile) e il presidente della Regione Campania De Luca (qualche giorno fa), non hanno mai accennato ad una nuova discarica nel comune napoletano, anzi.

C’è un però;

La rabbia cittadina è più che lecita in quanto come spiega il REPORT DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ, manca un mese alla chiusura del termovalorizzatore di Acerra e ancora oggi, l’ente d’ambito non si è espresso e soprattutto non ha confermato i territori su cui dovranno essere disposti, ripetiamo temporaneamente, i rifiuti che saranno successivamente recuperati e smaltiti nell’inceneritore.

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Naturalmente tra i comuni preposti c’è anche Giugliano che dal 2016 a oggi conta solo il 23% di tutte le ecoballe smaltite sul territorio.

Una bomba ecologica che è già scoppiata come mostra il report e che sta scatenando l’ira dei cittadini ormai saturi di tutta questa spazzatura.

 

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