GIMBE: contagi Covid cresciuti del 26% in Campania nell’ultima settimana
Dati GIMBE certificano la crescita del numero di contagi Covid in Campania: +26% nell’ultima settimana. Ora la regione è quinta per livello di rischio
Aumentano i contagi Covid in Campania, così come sta avvenendo in modo più o meno marcato nel resto d’Italia. A certificarlo sono i dati della Fondazione GIMBE, un’organizzazione indipendente che dal 1996 promuove l’integrazione delle migliori evidenze scientifiche in tutte le decisioni politiche.
In particolare, analizzando questi dati, emerge che il numero di casi positivi è cresciuto del 26% nell’ultima settimana in Campania. Una crescita intensa, così come si sta verificando in tutta Italia, complici sia la reticenza a vaccinarsi di buona parte della popolazione che l’arrivo della stagione fredda. Addirittura triplicati, invece, i contagi Covid tra i minori di 15 anni, in particolare nella fascia 11-13 anni. Le notizie di cronaca, inoltre, hanno evidenziato casi drammatici, come quello di Antonietta Delli Santi, deceduta insieme alla bimba che aveva portato in grembo a soli 26 anni. In quel caso, alla donna salernitana era stato sconsigliato il vaccino proprio perché incinta; una dritta considerata “ignorante e criminale” da Walter Ricciardi, ex consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza.
Contagi Covid: Campania quinta regione italiana per livello di rischio
Oltre ai dati GIMBE, a mettere in guardia la Campania c’è anche il report ALTEMS dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Si tratta di un indicatore di stress del Sistema Sanitario Nazionale che rielabora le soglie regionali in merito al livello di incidenza di contagi Covid ogni 100.000 abitanti, tenendo conto della popolazione vaccinata e dell’efficacia del vaccino. In questa classifica, la regione campana occupa la quinta posizione (sesta se si tiene conto anche delle Province Autonome di Trento e Bolzano) con un indicatore di rischio pari a 0,6 (la media italiana è 0,5).
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De Luca: “chi non si vaccina non può avere gli stessi diritti di chi si è vaccinato”
Questi dati destano non poca preoccupazione. Particolarmente in allarme il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che, prendendo ad esempio quanto accaduto in Austria e seguendo la scia di altri “colleghi” governatori ha paventato la discussa soluzione del lockdown per i “no-vax”. “Sarebbe il minimo”, risponde ai giornalisti che gli chiedono di questa eventualità. E continua: “cominciamo a capire qual è la ricaduta negativa degli atteggiamenti di irresponsabilità che abbiamo riconosciuto in queste settimane. Mi auguro che tutti quanti, di fronte a questa quarta ondata, capiscano che il dovere di tutelare la salute dei cittadini appartiene a tutti. Mi pare evidente chi non si vaccina non può avere gli stessi diritti di chi si è vaccinato e ha dato prova di senso di responsabilità”.
Infine, De Luca conclude sottolineando l’importanza del richiamo (la terza dose di vaccino) per contrastare la crescita dei contagi Covid e precisa: “in Campania siamo già partiti con le terze dosi a tutti i nostri cittadini che hanno fatto le altre somministrazioni da 6 mesi, abbiamo deciso di non aspettare l’inizio di dicembre”.
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