11 Febbraio 2021

Gandini scolpisce un volto nel cuore della città

L’artista Gandini ha scolpito un volto su un tronco d’albero. L’opera si chiama “L’Uomo di Strada”, omaggio al passante comune

Andrea Gandini, maestro dell’Arte Pubblica, ha intagliato un volto su un albero al centro della città di Napoli, in piazza Carità.

L’artista ha chiamato l’opera L’uomo di Strada, come riportato dalla testata Fanpage, ed è dedicata al passante comune.

Le persone, appunto, si sono fermate a osservare la realizzazione del lavoro di Gandini, sbalorditi dalla bravura dell’artista.

Il creativo ha utilizzato un tronco d’albero, un martello e uno scalpello e ha dato vita a un’opera da street art.

In una nota del suo entourage – riportata da Fanpage – si legge:

L’artista Andrea Gandini in visita studio al Museo Archeologico Nazionale di Napoli si è lasciato tentare dalla città Partenopea e, perso nella dimensione urbana, non ha potuto trattenere la propria pulsione artistica.

Un moderno flâneur  senza meta che si è fermato in piazza della Carità, prossima ai Quartieri Spagnoli, tra i quartieri di Monte Calvario e San Giuseppe, dove ha incontrato un nuovo e poroso tronco reciso, la degna materia per l’azione gandiniana.

E così è nata una performance di strada, senza esitazione; con martello e sgorbia tra i passanti e la vita napoletana.

Il teatro di sempre, la caciara e la curiosità. I privilegiati spettatori dell’arte di Andrea Gandini, come sempre, sono stati la donna e l’uomo di strada ed è a loro che viene dedicata la scultura napoletana.

È la materializzazione della condizione dell’Uomo di Strada che combatte gli eventi, li domina e non li subisce.

Un individuo urbano che al massimo palesa un po’ di stanchezza che con due chiacchiere e un incontro casuale può superare.

Questa è Napoli  per Gandini, porosa come questo albero reciso, ora divenuto scultura in cui legno e vita interferiscono continuamente dai marciapiedi di basalto, nelle piazze.

Il legno era in attesa in uno spazio, la strada, vitale capace di ospitare nuove, in attesa di nuove impreviste installazioni.

Mentre il definitivo ed il caratterizzato vengono rifiutati dalla città che evolve e si trasforma, Gandini ferma il tempo e regala a Napoli la sua poesia.

L’opera di Gandini è stata purtroppo subito imbrattata da alcuni ragazzini con delle bombolette e dei coriandoli, ma non risulta per fortuna rovinata.

 

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