24 Novembre 2020

Freddie Mercury, moriva 29 anni fa il frontman dei Queen

Freddie Mercury a Wembley, 1986. Fonte foto originale: The Vision.

Freddie Mercury

Dopo una lunga battaglia, lo storico frontman dei Queen Freddie Mercury si spense il 24 novembre del 1991 per complicanze causate dall’AIDS

Esattamente ventinove anni fa il panorama musicale ha perso uno dei suoi più grandi e noti esponenti. Freddie Mercury, cantante e leader dei Queen, si spense il 24 novembre 1991 a causa di una broncopolmonite provocata dall’infezione da virus dell’HIV.

Una delle più grandi rockstar che abbiano mai messo piede sulla Terra fu sconfitta dal virus più tremendo degli ultimi 100 anni, una pandemia che ha ucciso milioni di persone e continua a mietere vittime in tutto il mondo. La morte di Freddie Mercury è diventata un vero e proprio simbolo della pericolosità dell’AIDS e ha dato vita a eventi, movimenti, fondi a supporto della lotta e delle campagne di prevenzione contro questa malattia. Ma la scomparsa del cantante dei Queen ha creato anche un enorme vuoto nel panorama musicale ancora non completamente colmato.

Biografia di un’icona

Farrokh Bulsara – questo il nome di battesimo di Mercury – nacque a Zanzibar nel 1946, trascorse gran parte della sua infanzia in India e tornò a vivere nel sultanato dopo la scuola media. A 18 anni fuggì con i genitori dalla Rivoluzione e si trasferì in Inghilterra. Lì, nel 1970, conobbe il chitarrista Brian May e il batterista Roger Taylor e diventò cantante della loro band, gli Smile. Un anno dopo, John Deacon sostituì il bassista precedente e insieme cambiarono nome in Queen.

Da quel momento, la leggenda. I Queen hanno scritto pagine importanti nella storia della musica rock con canzoni del calibro di We will rock you, We are the champions, I want to break free e Bohemian Rhapsody – poi titolo del film biografico del 2018 diretto da Bryan Singer con Rami Malek nel ruolo di Freddie Mercury. La band ha influenzato migliaia di musicisti e il leader è stato tra gli inventori della figura del cantante-performer, poi emulata da numerose popstar nei decenni successivi.

I baffi, la giacca gialla del concerto di Wembley raffigurato anche nella nostra immagine di copertina, gli occhiali da sole, la voce da cinque ottave: sono tante le figure o i simboli che ricordano immediatamente una delle più grandi icone culturali degli ultimi cento anni. Un’icona flamboyant che ha stimolato – anche indipendentemente dalla sua volontà – l’introduzione di discorsi e la trattazione di argomenti di natura sociale (LGBTQ+, lotta contro l’AIDS etc.) anche nella musica mainstream. A dimostrazione di ciò, un anno dopo la sua morte fu organizzato un meraviglioso concerto-tributo intitolato Freddie Mercury Tribute Concert for AIDS awareness al quale hanno partecipato artisti del calibro di David Bowie, Annie Lennox ed Elton John.

A quasi trent’anni dalla sua morte Freddie Mercury è ancora amato da milioni di fan, e continuerà ad esserlo per molto tempo.

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