Fischi al San Paolo per “Va’ pensiero”. Cosa è successo davvero?
Grande festa al Paolo di Fuorigrotta, dove gli azzurri hanno festeggiato 90 anni di storia partenopea con i tifosi. I fischi all’orchestra? Ecco perché…
[ads1] Tempo di festeggiamenti in casa Napoli per i Novanta anni di storia azzurra che hanno attraversato almeno tre generazioni di tifosi. Una grande festa, con tanti fuochi d’artificio e con l’azzurro praticamente in ogni centimetro del San Paolo, non strapieno, certo, come di consueto, complice la partenza di molti tifosi verso le più disparate mete turistiche italiane e internazionali.
Per la prima volta al San Paolo, anche l’orchestra del San Carlo, che ha “aperto le danze” sulle note della Marsigliese, per onorare le vittime della recentissima strage sulla Promenade des Anglais. Molti, in curva, attendevano l’Inno di Mameli, simbolo italiano, per quanto contestato dagli stessi tifosi in numerose occasioni.
Ma così non è stato. L’orchestra si è infatti esibita in “Va’ Pensiero”, scatenando la rabbia e i fischi di molti gruppi presenti in curva. Perché? Questioni legate alla storia e alla politica attuale: il celebre componimento verdiano è infatti stato proposto da alcuni esponenti della Lega Nord come Inno della Padania. A qualcuno, in curva, non è sfuggita questa sfumatura di natura “politica”:
-Basta conoscere la storia. Perché suonare Va’ pensiero se la Padania desidera da almeno un secolo la scissione del Sud? Perché proprio a Napoli?-
[ads2]
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO