Final Fantasy Origin, recensione del nuovo gioco Square Enix

Stranger of Paradise-Final Fantasy Origin è in uscita oggi: la recensione del nuovo esperimento nato dalla collaborazione tra Square Enix e team di Nioh

FINAL FANTASY ORIGIN LA RECENSIONE- Oggi, martedì 15 marzo, l’attesa per il nuovo gioco, nato dalla collaborazione tra Square Enix e il team dei titoli Nioh e il suo seguito Nioh 2, è terminata. E Stranger of Paradise: Final Fantasy Origin sta già facendo molto parlare di sé, complici le aspettative molto alte sull’esperimento portato avanti dai due team e la nostalgia della saga di Final Fantasy.

Il gioco racconta, interpretandolo liberamente, il periodo precedente alla storia narrata nel primo Final fantasy. Non siamo, quindi, di fronte a un remake action del primo storico titolo della saga. La storia, infatti, prende il via in un mondo minacciato dall’entità Chaos. Chaos domina l’oscurità e se ne fa portatore. L’unica speranza di salvezza è rappresentata da un’antica profezia. Coloro che saranno in grado di sconfiggere Chaos, come recita la profezia, sono i quattro guerrieri della luce. Il plot di Final Fantasy Origin si sviluppa da qui in maniera poco originale e molto confusa, con colpi di scena che arrivano dal nulla per poi concentrarsi nella parte finale della storia.

Per quanto riguarda il gameplay, Final Fantasy origin è caratterizzato da una grossa quantità di missioni, che però non appaiono molto omogenee tra loro. La mappa, che rappresenta le varie location del continente, è abbastanza lineare e a tratti anonima. La grafica, contrariamente a quanto ci si poteva aspettare, risulta poco dettagliata, con aliasing onnipresente.

Complessivamente siamo, dunque, davanti a un gioco che, per quanto gradevole, poteva dare decisamente di più. L’idea di base e la collaborazione tra il Team Ninja dietro a Nioh e la Square Enix facevano ben sperare, ma Final Fantasy Origin resta, a conti fatti, una promessa in parte mancata, un piatto ricco, ma molto insipido.

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