7 Dicembre 2023

Figlio strangolò la madre: per i periti è infermo di mente

Gli psicologi hanno pareri discordanti sull'infermità mentale del figlio che uccise la madre il 14 novembre scorso

Foto di repertorio

Caivano arrestato 21enne, arrestato 31enne

STRANGOLO’ LA MADRE – Oggi si è svolto l’incidente probatorio (dopo la perizia psichiatrica ) nel processo nei confronti di Francesco Plumitallo. Il giovane, originario di Capodrise, in provincia di Caserta, aveva confessato di aver strangolato la madre Patrizia Lombardi Vella, 44 anni, il 14 novembre scorso.

Il giorno seguente, il ragazzo si costituì affermando che aveva avuto un momento di raptus, perdendo il controllo e uccidendola in casa. Per i periti, Francesco è infermo di mente, ma gli psichiatri sono in disaccordo.

Strangolò la madre: la discordanza degli psichiatri

In contraddittorio è stato sentito prima il perito nominato dal Giudice, lo psichiatra dott. Raffaele Sperandeo, poi il consulente psichiatra della difesa il dott. Giovanni D’Angelo. Entrambi hanno concluso dicendo che era completamente assente la capacità di intendere e volere del 30enne al momento del delitto perché affetto da infermità totale di mente.

Però mentre il dott. Sperandeo lo ha ritenuto capace di partecipare coscientemente al giudizio, il dott. D’Angelo ha concluso per la sua incapacità. A chiedere la perizia psichiatrica erano stati i difensori di Francesco Plumitallo, gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo. Seguì poi un’analoga richiesta di incidente probatorio del Pubblico Ministero dott. Giacomo Urbano.

Il Giudice (che aveva ordinato il carcere per il giovane e il controllo a vista, temendo atti di autolesionismo) si trova ora di fronte a una scelta: lasciare Francesco in carcere oppure trasferirlo in una struttura adeguata dove potrà essere curato da psichiatri per evitare che egli possa ripetere un insano gesto e togliersi la vita.

Le azioni dopo l’omicidio

Francesco Plumitallo, all’epoca dei fatti, confessò l’omicidio della madre al Pubblico Ministero dott. Giacomo Urbano e alla dott.ssa Alessandra Grammatica. Descrisse la scena di cui ricordava quasi niente, come un momento di raptus in cui non aveva preso le medicine – prescritte dal Centro d’Igiene Mentale di Marcianise – e aveva perso il controllo.

Intanto, è stata effettuata l’autopsia sul corpo di Rosa da parte del medico legale dott. Omero Pinto eseguito all’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta ma non si conoscono ancora gli esiti. Si attende ora la decisione del Giudice sul prosieguo del processo.

Fonte: Il Meridiano News

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