FEBBRE GIALLA Bassetti fa “tremare” l’Italia
FEBBRE GIALLA Bassetti mette in guardia l’Italia. Dopo il Coronavirus il mondo potrebbe dover fare i conti con una nuova pandemia
FEBBRE GIALLA Bassetti ha messo in guardia il nostro Paese circa la probabile diffusione della febbre gialla anche in Italia, esattamente come è avvenuto per il covid, a partire da circa 10 mesi fa.
“C’è il rischio che in Italia, a causa del fenomeno della tropicalizzazione, possano diffondersi malattie tipiche di fasce climatiche differenti”. Ad affermarlo è Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi COVID-19 della Liguria. Bassetti fa riferimento alla febbre gialla, che potrebbe sostituire il covid nella prossima lotta che il mondo è chiamato ad affrontare.
“È già successo con il virus del Nilo Occidentale, che può provocare malattie gravi del cervello. Oppure il virus chikungunya, trasmesso dalla zanzara tigre tipico di alcune aree tropicali diventando addirittura endemico in un’area del Polesine”, ha spiegato l’infettivologo. Che poi ha ribadito: “Per non parlare della febbre gialla in America Latina. A causa del cambiamento climatico, il suo vettore di trasmissione principale, un determinato tipo di zanzara, si sta diffondendo enormemente in tutto il mondo, spesso portando il virus con sé”.
Il virologo Bassetti ha parlato di possibilità elevate facendo un confronto con lo storico di epidemie tropicali che hanno già colpito il nostro Paese, anche se con effetti estesi molto meno drastici ispetto al Covid, nei decenni precedenti alla comparsa del coronavirus.. In un’intervista pubblicata su Adnkronos, il medico ha analizzato l’attuale situazione italiana, che prima di affrontare una nuova epidemia dovrebbe risolvere quella in atto. “C’è stato effettivamente un grande afflusso di persone nei centri delle città per lo shopping, ma da quello che ho potuto vedere erano tutti all’aria aperta e le persone portavano la mascherina”, ha affermato Matteo Bassetti, ridimensionando l’allarme. A suo avviso, infatti, parlare oggi di lockdown all’indomani di una situazione come quella del weekend potrebbe essere eccessivo.
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