Fase 2, i negozi riaprono ma c’è il rincaro dei prezzi

Fase 2 inoltrata: riaprono i negozi e i bar, domani tocca ai ristoranti. Ma si teme il rincaro dei prezzi

20 MAGGIO 2020 – Quanto costa la normalità? Ormai l’Italia si trova in un’inoltrata Fase 2: hanno riaperto i negozi, parrucchieri, centri estetici, bar; a Napoli, domani tocca ai ristoranti. Ma si teme il rincaro dei prezzi dopo il lockdown durato due mesi.

Abbiamo già assistito all’aumento – spesso una vera e propria speculazione – del prezzo dei generi alimentari, delle introvabili mascherine e gel igenizzanti. Durante la Fase 1 si saccheggiavano i supermercati a caro prezzo.

Ma anche la libertà ha un prezzo. Fa sapere il Codacons che «nelle ultime ore si stanno moltiplicando le segnalazioni dei consumatori che denunciano rincari ingiustificati dei prezzi in numerosi settori. Da ieri, in concomitanza con la riapertura degli esercizi commerciali, stiamo ricevendo una raffica di segnalazioni circa incrementi dei listini in tutta Italia». Il rincaro interessa tutta Italia, da Nord a Sud.

In testa alla classifica ci sono i bar: il prezzo della tazzina oscilla da 1,20 a 1,70 euro. In alcuni locali di Milano potrebbe addirittura costare 2 euro.

Poi c’è la questione ristoranti. In Campania la riapertura avverrà domani e ci si da da fare per riaprire in sicurezza. Con il distanziamento sociale, però, si riducono i coperti quasi alla metà. Anche questo potrebbe incidere sul rincaro dei prezzi del menù.

Anche la messa in piega potrebbe costare di più. Oltre ai costi del servizio, devono essere calcolati i dispositivi necessari per adeguarsi alle norme anti-Covid: asciugamani monouso, igienizzanti, mascherine, guanti, grembiuli usa e getta.

Secondo le stime del Codacons, la ritrovata libertà durante la Fase 2 potrebbe costare 536 euro a famiglia.

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