8 Aprile 2020

Fase 2 Coronavirus: si riprenderà a turni. No a riapertura scuole

Ecco come sarà struttura la Fase 2 Coronavirus: dalla prossima settimana alcune aziende, dal 4 maggio cittadini e negozi. No a riapertura scuole/università

Fase 2 coronavirus: si comincia dal 4 maggio, ma la ripresa sarà lenta e graduale, coinvolgendo pian piano tutte le fasce della popolazione. I cittadini devono però esser consapevoli del fatto che le abitudini quotidiane muteranno radicalmente rispetto al passato.

In una lunga riunione col comitato tecnico scientifico, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha sì ribadito che la priorità resta la salute del popolo italiano, ma che non si possono spegnere i motori dell’economia per periodi così lunghi, così come non si può pensare di tener reclusi bambini, adolescenti ed anziani per mesi e mesi.

Ecco perché nel discorso dei prossimi giorni annuncerà il nuovo decreto con l’ulteriore proroga dei divieti di spostamento fornendo però una speranza con il via libera alla riapertura di alcune aziende la prossima settimana.

Minima affluenza negli uffici

Il privilegio resterà lo smart working, mentre per chi si reca in azienda, saranno organizzati nuovi turni suddivisi per orari e fasce giornaliere, rispettando la distanza minima di sicurezza di un metro. Stesso discorso per i negozi e le attività dove potrebbero formarsi delle code. Per andare dal parrucchiere, nei centri estetici e in tutti gli altri luoghi che prevedono un contatto diretto bisognerà fissare un appuntamento in modo da esser massimo due per volta in sala.

FASE 2 CORONAVIRUS: GUANTI E MASCHERINE, STOP SCUOLA FINO A SETTEMBRE

Fondamentale sarà rispettare non solo la distanza di sicurezza di un metro, ma anche le direttive contenute nel precedente decreto per quanto concerne l’importanza di indossare mascherine e guanti quando si entra in contatto con altre persone in luoghi pubblici.

E la scuola? Gli scienziati dicono no a una riapertura di asili, scuole e università. La decisione sarebbe legata all’esigenza di ridurre all’osso gli spostamenti, evitando di far muovere un elevato numero di persone (12 milioni al giorno tra studenti, docenti e genitori). Se riparlerà a settembre.

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