13 Marzo 2016

Ex Sin, al via le analisi dell’area-sversatoio

Discarica di Pianura (NewFotoSud Giacomo Di Laurenzio)

ex sin

Partite le analisi per l’area Ex Sin di Pianura, sversatoio di rifiuti, anche illeciti, che hanno provocato una serie di criticità sul territorio

[ads1] Partirà ad aprile la seconda parte dell’osservazione dell’Ex Sin, sito di interesse nazionale, che si trova a Caselle Pisani nei pressi di Pianura, per chiarire lo stato ambientale del sito dell’area Spadari che fu interessato da una serie di stati di criticità riguardo il territorio rispetto al trattenimento di metalli pesanti e di liquidi.

In pratica si tratta di capire e rendere noto con quale entità le 57 mila tonnellate di fanghi, morchie di verniciature, resine, terre di fonderia, cosmetici scaduti, e perfino scorie e ceneri di alluminio arrivate nella cittadella dei rifiuti di Pianura abbiano impattato con la salute dell’ambiente.

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Partite le analisi per l’area Ex sin di Pianura, sversatoio di rifiuti, anche illeciti, che hanno provocato una serie di criticità sul territorio

I risultati definitivi si avranno tra otto mesi, per adesso, come previsto dalla convenzione tra il ministero dell’Ambiente, il Comune di Napoli e la Sogesid, bisognerà svolgere analisi specifiche laddove sono stati rilevati elementi di rischio. Le analisi si svolgeranno lungo un territorio di 156 ettari che per due terzi ricade nel Comune di Napoli e per un terzo in quello di Pozzuoli.

Si tratta di un appuramento scientifico di rilevanza, anche perché, per quanto non sussista un vuoto legislativo, altre analisi sono state  effettuate quasi dieci anni fa dall’Arpac, ma fu un registro incompleto che non servì determinare i danni provocati da venti anni di sversamenti autorizzati e abusivi, della ex discarica comunale,  Soltanto la  Di.Fra.Bi, infatti, una discarica per rifiuti speciali, concentrò 1000 tonnellate di rifiuti provenienti dal colorificio Acna di Cengio, una delle industrie più pericolose d’Italia.

E secondo quanto registrato dai diari d’ingresso, nello stesso sversatoio furono portati 5 milioni di rifiuti di incerta provenienza oltre  ad essere stato gestito  da aziende colpite da interdittiva antimafia.

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