“EroeS 17”, profumo in onore di Emanuele Sibillo: è scandalo su Tik Tok
Il profumo è sponsorizzato dai familiari del giovane baby boss di Forcella morto nel 2015 per mano di un agguato
PROFUMO EMANUELE SIBILLO – Sponsorizzato un altro prodotto su Tik Tok che strizza l’occhio all’ambiente camorristico. Dopo ”O Liò”, il profumo commercializzato da Nunzia Giuliano in onore di suo padre e boss Carmine Giuliano, arriva sulla piattaforma “EroeS 17”.
Si tratta del profumo realizzato in onore di Emanuele Sibillo, il baby-boss della paranza dei bambini di Forcella morto in un agguato nel 2015. A pubblicizzarlo sono gli stessi familiari del ragazzo. Il video del profumo arriva al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che si pronuncia con parole durissime difronte alla sponsorizzazione di questo profumo.
Realizzato profumo in onore di Emanuele Sibillo: la sponsorizzazione su Tik Tok
Il profumo è marchiato con la E e la S grandi, riprendendo le iniziali del nome e del cognome del baby boss. Inoltre il numero 17 fa’ riferimento alla 17esima lettera dell’alfabeto, ovvero la S. Infatti il giovane veniva soprannominato ES17.
In uno degli spot, mentre si vede il numero 17 avvolto dalle fiamme, parte la melodia di una riproposizione di “Bella ciao”. La scelta, forse, serve per sottolineare e rimarcare il concetto di eroe, anche di vittima. La figura di Emanuele Sibillo è invece, accostata a quello che fu il capo del gruppo di criminali giovanissimi che volevano levare lo scettro al clan Mazzarella.
Le parole del deputato Borrelli
Il profumo ha fatto scandalo su Tik Tok, tanto che la sua sponsorizzazione è arrivata nelle mani del deputato Francesco Emilio Borrelli. Egli ha commentato in questo modo il video ripubblicato nella sua pagina Facebook:
Emanuele Sibillo non è stato un eroe, non era un partigiano, né una vittima innocente, ma era anzi un carnefice, un boss che seminava morte e terrore restando poi vittima egli stesso delle ‘leggi’ di quel mondo criminale a cui apparteneva e che voleva conquistare. Dalla sua morte si è creato un vero e proprio culto, alimentato e fomentato dai suoi stessi familiari e amici, attorno alla sua figura. Ricordiamo ad esempio l’altarino con il suo busto a Forcella che diventò sede di pellegrinaggi e che facemmo sequestrare. Ma non si può venerare il male, non si può glorificare la camorra, celebrare chi uccide e commette soprusi. Gli eroi sono bel altri, anche chi non abbassa la testa di fronte a questa gente qui. Il nostro obiettivo finale è quello di far diventare l’apologia di mafia e camorra un reato.
– Deputato Francesco Emilio Borrelli sulla sua pagina Facebook
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