Denise Pipitone: la madre di Loris telefona Piera Maggio
Veronica Panarello, madre di Loris Andrea Stival, ritenuta colpevole del suo omicidio, ha telefonato la madre di Denise Pipitone
Vi ricordate del Delitto di Santa Croce Camerina? Quello che riguardava il piccolo Loris Andrea Stival, trovato morto nel comune ragusano a soli 8 anni. La mamma, Veronica Panarello, è stata accusata di omicidio e condannata a 30 anni di carcere. Nella puntata di ieri sera del programma di Rete 4 “Quarto Grado”, abbiamo scoperto che la giovane donna ha telefonato Piera Maggio, madre di Denise Pipitone.
Nel settembre 2004, quando aveva solo 16 anni e non era ancora madre, la Panarello vide un’automobile sospetta con due uomini all’interno nei pressi dell’abitazione della zia. Questi due uomini erano in compagnia di una bambina piccola, di circa 4 anni, che stava vomitando.
Da poco, Denise Pipitone era scomparsa e la giovane Veronica aveva visto le sue immagini sui giornali. La piccola che aveva visto nella macchina assomigliava tantissimo alla figlia di Piera Maggio. Per questo motivo, Veronica telefonò Piera Maggio alle 19.11 del 15 settembre 2004.
Il racconto di Veronica
Il telefono di Piera Maggio, in quei giorni, era intercettato e la conversazione fu registrata. La Panarello spiegò di aver visto la bambina e di averle addirittura toccato la fronte. Il giorno dopo confermò tutto ai Carabinieri. Si legge nel verbale, mostrato per la prima volta dal programma Quarto Grado proprio ieri sera, che la Panarello aveva visto Denise Pipitone in difficoltà, perché stava male con la pancia, e quindi si era avvicinata per aiutarla. Poco dopo, quando la bambina sembrava star meglio, uno dei due uomini l’ha subito allontanata, è tornato in macchina con la piccola ed è ripartito.
Nei giorni successivi, i Carabinieri verificarono la testimonianza. I militari la ricollegarono a una dichiarazione precedente del nonno di Denise, Vito Maggio, che aveva detto di aver visto un’automobile sospetta. Il racconto di Veronica, però, non trovò alcun riscontro.
A questo punto sembra normale chiedersi se la donna, che sembra essere stata capace di aver mentito sulla morte del figlio, fingendosi sconvolta quando in realtà aveva ucciso il bambino, avesse detto una bugia anche nel 2004. Del resto, come specifica anche Quarto Grado, anni dopo la giovane, durante un interrogatorio, si era addirittura finta pazza, salendo sulla sedia e mettendosi a cantare all’improvviso.
Probabilmente non lo scopriremo mai, ma è di certo singolare il fatto che le due mamme siciliane, così diverse ma entrambe note per due dei gialli che più hanno sconvolto gli italiani, abbiano scambiato qualche parola.
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