DeLa a 360, da Sarri al ‘traditore’ Higuain
Il vulcanico presidente non è mai banale quando rilascia delle dichiarazioni. Questa volta ce l’ha con la signora Mertens e con il solito Higuain
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NAPOLI, 26 APRILE – DeLa ci ha abituato a non essere mai un presidente scontato, soprattutto quando c’è da rilasciare qualche dichiarazione. Lo fa quasi sempre con dei toni pacati nonostante qualche piccola, pungente, frecciatina. Alle volte, anche a fin di bene.
A BeIn Sports, il proprietario del club azzurro ne ha per tutti, dal suo attuale allenatore a quello che, fino all’anno scorso, era il pupillo della squadra e dei tifosi.
Alla domanda sul mister, risponde:
“Sarri ha un contratto che lo lega a noi per molti anni e ha una clausola penale che puó scattare tra una stagione di 8 milioni di euro, che non mi sembrano pochi per andare ad allenare altrove”.
mentre su Mertens si dice fiducioso del suo proseguimento all’ombra del Vesuvio anche se potrebbe esserci un piccolo intoppo familiare:
“Credo che Mertens abbia il desiderio di rimanere qui, bisogna capire cosa pensa sua moglie. Se si risolveranno i problemi con lei, non c’è dubbio alcuno: resterà con noi e lo accoglieremo a braccia aperte”.
DeLa però lo conosciamo tutti e non si è fatto trovare impreparato all’appuntamento con la domanda sul Pipita Higuain e spiega, secondo lui, il gesto del dito rivoltogli dal giocatore in occasione del match col suo Napoli:
“Mi indica col dito per assolversi davanti ai tifosi? Loro non sono stupidi, capiscono perfettamente. E comunque, se tu sei una persona di buon gusto e che conosce la storia, non puoi tradire la squadra dove hai giocato e dove ti sei affermato, per andare all’acerrima nemica di sempre, che è la Juve. Credo che sia una caduta di gusto, dove non c’entra più né il presidente né il fratello del giocatore, c’entra soltanto la sua cultura, che ha dimostrato di essere piccola”.
Alla fine dell’intervista De Laurentiis parla anche di mercato e uno dei più richiesti, soprattutto all’estero, è Koulibaly. Per il giocatore il Chelsea offrì ben oltre 55 milioni di euro – racconta il presidente – che furono rispediti al mittente perchè “Non si può vendere uno come lui” a meno che “Sarri mi dicesse ‘Aurelio, vado bene con Tizio e Caio puoi dare via chi vuoi‘”.
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