De Luca: “Le polemiche per la mia frase sulla Bindi? Il sì ha guadagnato voti”
Il governatore della Regione Campania passa all’attacco dopo le polemiche sulle sue frasi violente contro Rosy Bindi. “Se qualcuno pensava di attaccare il fronte del sì costruendo un episodio, credo ci abbia solo fatto guadagnare voti”. “Considerazioni? Le rimando al 5 novembre, a dopo il referendum”
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Non si placa la polemica sul governatore della Campania dopo le frasi violente contro Rosy Bindi.
“Se qualcuno pensava di attaccare il fronte del sì costruendo un episodio“, ha detto De Luca, “Ci ha solo fatto guadagnare voti”. In compenso, io ho riconquistato il consenso di tutti gli indignati del PD contro questo eccesso di fariseismo”.
Non si scusa De Luca, che attacca a tutto campo giornalisti e politici dopo la sua frase choc di ieri.
“La Bindi ha fatto una cosa infame, dovrebbero ucciderla“, aveva detto il governatore, sollevando un vespaio. Oggi De Luca rimarca: “Mi sono imposto la linea dell’indifferenza. Le aggressioni mediatiche e la delinquenza giornalistica sono tempo perso. Alla fine la gente ragiona sulla base di altre cose“.
Il motivo dell’attrito era la dichiarazione di Rosy Bindi che aveva inserito De Luca nella lista degli impresentabili alle regionali. La Bindi lo definì tale allorché il governatore era all’epoca accusato di concussione, e solo dopo fu assolto.
De Luca ora ne ha anche per Saviano, pur non citato direttamente nell’intervista che il numero uno della Regione Campania ha rilasciato a LiraTV. “Con processi postumi saranno allora da processare anche Alberto Sordi, Vitorio de Sica e Gassman, quando dicevano: Ma và a morì ammazzato?“.
“Siamo in un paese“, insiste il governatore, “Nel quale ti svegli la mattina e butti il sangue in una regione difficile come la Campania. Cerchi di fare il tuo dovere da uomo libero e ti devi guardare da farabutti di ogni tipo”.
Il bersaglio sono i giornalisti e i “camorrologi da salotto” (chiaro riferimento a Saviano), che De Luca torna a definire “Farisei”.
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