De Luca contro autonomia differenziata: “Il Governo tradisce il Sud”
De Luca contro autonomia differenziata: domani la conferenza stampa per lanciare una campagna di mobilitazione contro il progetto governativo
De Luca contro autonomia differenziata: Nella giornata di ieri, martedì 23 gennaio 2024, l’Autonomia Differenziata disegnata dal Governo Meloni ha avuto il via libero dal Senato.
Le reazioni di protesta del Sud non sono tardate ad arrivare.
De Luca contro autonomia differenziata: domani la conferenza stampa sul tema
«Siamo di fronte a un vero e proprio “Controrisorgimento”, che nega l’unità d’Italia e tradisce il Sud». ha dichiarato indignato il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
Ha poi aggiunto: «I primi atti del tradimento sono già presenti: il Fondo di perequazione per il Sud è stato prosciugato; i Fondi Sviluppo e Coesione al Sud, operativi al Nord. La vergognosa campagna di mistificazione sulle risorse reali trasferite al Sud e sull’efficienza amministrativa del Mezzogiorno continua in maniera vergognosa per nascondere dietro dati falsi la secessione di fatto. Chi parla di “Nazione” sta tradendo l’Italia e calpestando il Sud».
De Luca contro autonomia differenziata – Domani, giovedì 25 gennaio 2024, alle ore 11, è stata indetta un’apposita conferenza stampa nella Sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia. Nel corso della conferenza, il Governatore lancerà una campagna di mobilitazione a difesa del Sud e dell’unità nazionale.
«Rilanceremo l’operazione-verità sui rapporti Nord-Sud e lanceremo la sfida sui temi dell’efficienza amministrativa. Proporremo, in questo clima di totale confusione le 5 questioni per le quali l’Autonomia differenziata spacca l’Italia, e configura una vera e propria truffa politica. Riproporremo la nostra alternativa all’autonomia: burocrazia zero e Italia unita. Proporremo anche iniziative sul piano legislativo e costituzionale per bloccare il disegno secessionista».
Autonomia Differenziata: che cosa cambia
Il Senato ha approvato con 110 voti favorevoli, 64 contrari e 3 astenuti, il ddl per l’attuazione dell’Autonomia Differenziata. Il testo passa alla Camera per la seconda lettura.
Il ddl stabilisce che le richieste di autonomia devono partire su iniziativa delle stesse Regioni, sentiti gli Enti locali.
In base al progetto di legge, 23 materie oggi di legislazione concorrente dovrebbero passare integralmente a carico degli enti regionali. Tra queste c’è la tutela della salute, l’istruzione, lo sport, l’ambiente, l’energia, i trasporti, la cultura e il commercio estero.
Quattordici sono invece le materie definite dai Lep, i Livelli essenziali di prestazione. Ciò significa che su tali materie – di competenza concorrente Stato-Regioni – dovranno essere assicurati standard minimi delle prestazioni in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. La determinazione dei Lep avverrà a partire da una ricognizione della spesa storica dello Stato in ogni Regione nell’ultimo triennio.
Stando all‘articolo 4, modificato in Aula al Senato da un emendamento di FdI, il trasferimento delle funzioni alle singole Regioni sarà concesso solo successivamente alla determinazione dei Lep e nei limiti delle risorse rese disponibili in legge di bilancio. Non verranno dunque aperti nuovi capitoli di spesa, lasciando aperto il rischio di creare uno squilibrio tra le amministrazioni più ricche e quelle più svantaggiate.
De Luca contro autonomia differenziata – Il Pd proporrà un referendum abrogativo sulla norma, ma i tempi saranno sicuramente lunghi. Il timore principale dei contrari all’Autonomia Differenziata è che il ddl finirà per accentuare le già evidenti disparità sociali e territoriali tra il Nord e il Sud Italia.
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