30 Novembre 2023

Cuginette stuprate a Caivano: la mamma scrive al Papa

La madre ha scritto a Papa Francesco una lettera dove chiede di poter rivedere i figli

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CUGINETTE STUPRATE A CAIVANO- L’orrore delle due cuginette di Caivano, vittime di abusi perpetrati nel tempo da parte di alcuni adolescenti del quartiere, continua a far discutere. Sembrerebbe che la mamma di una delle due bimbe, di 10 anni, abbia scritto a Papa Francesco, poichè stanca dell’allontanamento forzato dai suoi figli imposto dalle autorità giudiziarie.

Dopo che questi gravissimi fatti sono venuti alla luce, i figli di questa donna sono stati trasferiti in comunità e con lei non hanno più avuto il minimo contatto, ne fisico ne telefonico. Così, atterrita dalla situazione ha deciso di scrivere a Bergoglio.

”Mia figlia si trova ora in una casa-famiglia da circa tre mesi. Il Tribunale dei minorenni, forse per il clamore mediatico che è seguito a questa orribile vicenda, ha però stabilito che anche gli altri miei due figli fossero collocati in una casa-famiglia. Ma non solo. È stato disposto il blocco totale dei contatti, sia fisici che telefonici, tra me ed i miei figli.

Cuginette stuprate a Caivano: una realtà che non lascia scampo

La donna fa leva sulla sua difficile situazione, aggravata anche dal contesto sociale da cui proviene, tanto infimo da non concedere vie d’uscita o speranze di salvezza.

‘Per dimenticare le pene nell’ultimo periodo mi ero rifugiata nell’alcol” ammette la donna, che poi aggiunge: “Ma non avevo davvero nulla altro per poter sopportare il degrado del luogo e la grettezza delle persone”.

Di fronte ad una situazione tanto delicata, la donna avrebbe desiderato maggiore aiuto e comprensione da parte delle autorità giudiziarie, specie considerando le continue richieste di ascolto. ”Ora, solo grazie ai miei avvocati, sono riuscita a fuggire da Caivano, insieme al maggiore dei miei figli: ho fatto un percorso psicoterapeutico e medico che mi ha aiutato”. Allontanatasi da Caivano, è tornata a vivere con i genitori e gli sbagli passati vuole lasciarseli alle spalle.

Persino chiamare i tre figli in comunità le è proibito: “Sono indirettamente vittima delle violenze fisiche fatte a mia figlia e al contempo oggi sono vittima di un sistema giudiziario che, senza pensare anche i miei bisogni umani e di madre, mi impedisce finanche di telefonare ai miei bambini”. Poi scrive che i suoi avvocati Angelo Pisani ed Antonella Esposito, la stanno difendendo gratuitamente oltre ad averla anche aiutata nella stesura del testo da sottoporre al Santo Padre.

In una circostanza tanto delicata l’unico conforto è la fede in Dio. ”Santo Padre mi aiuti. Mi affido alle sue mani ed alla Sua Volontà. Chiedo aiuto per tutelare il diritto agli affetti e all’amore che lega una madre ai figli indipendentemente dalla povertà e/o dalle difficoltà di vita”.

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