Crollo a Scampia: Don Patriciello sostiene l’abbattimento delle vele
Il sacerdote di Caivano commenta la tragedia e propone soluzioni per le periferie
Crollo a Scampia – Il recente crollo a Scampia ha scosso la comunità locale e acceso nuovamente il dibattito sulla gestione delle periferie urbane.
In un’intervista al QN, don Maurizio Patriciello, noto sacerdote delle periferie campane, ha espresso il suo parere sulla tragedia avvenuta nella Vela Azzurra, dove il crollo di un ballatoio ha causato due vittime e 13 feriti.
Crollo a Scampia: errore di progettazione e mancanza di servizi
“Questa è una tragedia annunciata,” afferma don Patriciello dalla sua chiesa di Caivano. Il sacerdote denuncia una serie di errori ininterrotti nella progettazione e gestione delle Vele di Scampia. “Come si è potuto pensare di ammassare migliaia di famiglie in un’area priva di servizi, dentro un progetto fallimentare sin dalla sua concezione? Persino la beffa delle passerelle che dovevano richiamare i vicoli di Napoli, come quella che è crollata.”
La Soluzione è abbattere tutte le vele!
Don Patriciello sostiene una soluzione radicale: “Io queste Vele le abbatterei tutte, compresa l’azzurra. Come può diventare l’icona della riqualificazione dopo la tragedia? Naturalmente sperando che il bilancio di morte non si aggravi.“
Il sacerdote propone un cambiamento fondamentale nella progettazione urbana: “Basta costruire città fatte di isole separate. Anche i quartieri modello, dove abitano ricchi o benestanti, a modo loro sono ghetti. Le città vanno ripensate e mescolate.“
Inoltre, Don Patriciello conclude con un appello urgente: “Dobbiamo agire. Altrimenti le contraddizioni delle periferie esploderanno. Una società che esclude sistematicamente i poveri prima o poi paga dazio. A Caivano lo Stato ha reagito. Auspico che a ogni tragedia del degrado corrisponda una reazione mirata per prassi costante.”
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