4 Novembre 2020

Covid, muore insegnante 59enne e la moglie denuncia: “È malasanità”

covid francesco caterino

È morto dopo aver contratto il Covid Francesco Caterino, insegnante 59enne. La moglie denuncia e accusa: “Si tratta di malasanità”

Il Covid miete altre vittime: solo nella giornata di ieri, in Campania, si sono registrati 24 decessi. Francesco Caterino, insegnante di arte all’Ic De Nicola-Sasso di Torre del Greco, è morto per complicanze dovute al virus.

L’uomo, 59enne originario di Casal di Principe, era giunto a conoscenza della sua positività ad inizio ottobre. Dopo circa 20 giorni di ricovero, non ce l’ha fatta. La moglie di Francesco, Ida Colandrea, con un lungo post su Facebook denuncia il fatto.

Nel post, la donna ha ripercorso la storia clinica del marito sostenendo che i medici e gli infermieri che lo hanno curato avrebbero potuto fare di più.                                          Così inizia il lungo post di Ida: «Sono la moglie dell’architetto Francesco Caterino, vittima della malasanità…a 59 anni e sottolineo con nessuna patologia pregressa. Ho iniziato a curare mio marito a casa, ho contattato il team Covid di Capua. Il medico responsabile del team dopo avermi contattato una sola volta e avermi dato una terapia che già stavo facendo per ulteriori 3 gg è letteralmente scomparso, telefonavo al suo numero cell, mandavo messaggi via WhatsApp ma nulla..il vuoto».

«Da buona cittadina rispettosa delle norme – prosegue-  ho cercato di non intasare subito la sanità con un ricovero precoce. Ho chiamato l’ambulanza solo il sesto giorno di malattia di mio marito, ma si è rifiutata di ricoverarlo perché non stava abbastanza male. Dopo due giorni chiamo di nuovo l’ambulanza. L’ambulanza è arrivata a casa mia alle 9:30 e ha sostato lì per circa 3 ore per trovare un posto letto in un ospedale della provincia (nel frattempo un infermiere della suddetta ambulanza aveva bisogno impellente di urinare e si è accomodato nel giardino di casa mia)».

Ore di attesa per un posto in ospedale

Ida e Francesco sono, dunque, alla ricerca di un posto: l’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere inaugurava il reparto Covid proprio quel giorno. «Arrivata ambulanza al Melorio circa alle ore 15:00 ci avvisano che l’ospedale non era ancora pronto ad accogliere perché doveva ancora organizzarsi: quindi si aspetta circa altre 2/3 ore», racconta Ida.

Intanto, la dottoressa «chiamava la sua centrale operativa e comunicava che avrebbe lasciato il malato avanti all’ingresso dell’ospedale perché non poteva più trattenersi. La centrale naturalmente diceva che non poteva abbandonare il malato ma lei andava via lo stesso».

“Il sistema è allo sbando”

Conclude così Ida: «Mio marito può darsi sarebbe morto ugualmente ma la malasanità, la disorganizzazione di tutto un sistema che è allo sbando ha contribuito notevolmente alla sua fine e di altri. Si aspettino da me denunce penali le persone che dovevano garantirmi un aiuto sanitario e che invece per la loro incompetenza e disumanità mi hanno portato ad un triste epilogo»

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