Coronavirus, vaccino in 5 mesi se i test funzionano
L’Università di Pittsburgh da una speranza per la cura al coronavirus. Vaccini pronti in pochi mesi se la sperimentazione da buoni risultati
La lotta al coronavirus si sta combattendo non solo negli ospedali o nelle aule dei governi. C’è una grossa squadra, fatta di studiosi e scienziati, che si batte ogni giorno per trovare la cura al covid-19.
La ricerca al vaccino non si è mai fermata e una buona notizia giunge dall’University of Pittsburgh School Of Medicine: i ricercatori, coordinati da Louis Falo e dall’Italiano Andrea Gambotto, hanno annunciato che il vaccino potrebbe essere pronto in tempi molto brevi.
I risultati dei test sui topi del vaccino – cerotto sono stati pubblicati sulla rivista EbioMedicine: l’esperimento eseguito si chiama PittCoVacc e si tratta di un cerotto con 400 microaghi che entrano nella pelle e che hanno la capacità di sciogliersi, in 2 o 3 minuti, senza dolore e senza far sanguinare la zona, rilasciando l’antigene che produce la risposta immunitaria.
Gambotto spiega: “La pelle è come la muraglia di un castello, e proprio per questo è ben presidiata dal sistema immunitario: la pelle è uno dei posti migliori per generare una risposta immunitaria rilevante, superiore a quella che si ha iniettando nel muscolo; un altro vantaggio è che se si inietta un vaccino nel muscolo, questo si diluisce in tutto il corpo, quindi per generare una risposta forte serve una maggiore quantità di vaccino.
Invece l’iniezione attraverso la pelle tramite microaghi è localizzata: c’è una concentrazione del vaccino molto più elevata, tutte le cellule immunitarie vanno ad attaccare l’invasore e basta una quantità minore di vaccino per dare l’immunità“.
Entro 1 o 2 mesi, quindi, è possibile avere la prima sperimentazione. Se si avranno risultati ottimali, entro 5 mesi il vaccino potrà essere pronto per essere prodotto a livello industriale.
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