8 Aprile 2020

Vaccino coronavirus: E’ di Seattle il primo ragazzo testato

sintomi trombosi da vaccino astrazeneca

Basata sui geni del virus la prima dose di vaccino sperimentata sull’uomo: è un ragazzo americano di 29 anni.

Si chiama Ian Haydon il primo ricevitore del vaccino anti coronavirus sars/covid-19 che si sottoporrà allo screening per capire se ci saranno effetti collaterali e se effettivamente il vaccino funzionerà.

Ian Haydon, 29 anni, accetta la sperimentazione, la terapia è basata sui geni del virus.

Il ragazzo è uno specialista in comunicazione alla University of Washington e ha ricevuto il vaccino consapevole dei rischi.

Per questo l’azienda che sta sviluppando il vaccino ha fatto firmare ad Ian un documento di 20 pagine in cui dichiarava di essere consapevole dei rischi della sperimentazione.

A un reporter della Mit Review aveva spiegato di essere impaziente di dare il proprio contributo alla causa anti-virus.

Stamattina la prima dose, tra un mese riceverà la seconda.

Perché può essere pericoloso?

Il vaccino ha un protocollo di sperimentazione finora eseguito solo sugli animali

Nonostante tutto Ian ha voluto immolarsi per la causa, i genitori e la fidanzata, pur preoccupati, appoggiano la sua scelta:

“Ho sentito parlare dello studio da un collega che mi ha riferito del reclutamento.

Ho inviato le mie informazioni sanitarie

Non mi aspettavo di avere notizie, perché avevano migliaia di domande.

Ma hanno scelto me. Sono stato visitato e sottoposto ad analisi, e mi hanno spiegato lo studio

Mi ritengo fortunato a poter fare il volontario per combattere il coronavirus.

Sono fortunato ad essere abbastanza sano per partecipare. Sono fortunato ad essere stato selezionato”.

Oltre al 29enne il vaccino sarà testato su altri volontari.

Gli effetti collaterali

Quali sono dunque gli effetti collaterali che il vaccino potrebbe far scattare?

Il primo è lo shock anafilattico.

Un altro piccolo rischio, e non è chiaro se sia rilevante per covid-19, è chiamato antibody-dependent enhancement (esso peggiora il decorso clinico della malattia).

Il terzo livello di rischio è l’imprevisto.

Questo esiste per tutti i vaccini, in particolare per quelli basati su nuove tecnologie.

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