Coronavirus, parla Brusaferro: “Dati fanno prevedere seconda ondata”
La situazione relativa al Coronavirus in Italia sembra in netto miglioramento. Tuttavia, secondo il presidente dell’ISS Brusaferro il COVID-19 può tornare
La situazione relativa al Coronavirus in Italia sembra in costante miglioramento. Ci sono infatti per la prima volta 0 contagi in Abruzzo, mentre nel Lazio si riscontrano 16 nuovi casi. A Roma un dato particolarmente incoraggiante: ci sono infatti 3 nuovi casi, è il numero più basso dall’inizio della Pandemia.
Della situazione relativa al COVID-19 in Italia ha parlato il Presidente dell’ISS Silvio Brusaferro, durante l’audizione in Commissione Bilancio della Camera. Ecco riportate le sue importanti parole: “Abbiamo superato la curva di picco dell’infezione. Siamo nella parte di discesa e in una fase di controllo della situazione, ma richiede un’attenzione particolare” nell’identificare ed isolare precocemente i casi sospetti. Questo significa “sistemi di monitoraggio e capacità di risposta sanitaria ad eventuali focolai”.
SUI POSSIBILI SPOSTAMENTI TRA REGIONI E SUL PERICOLO NUOVI FOCOLAI DI CORONAVIRUS– “Con la prossima settimana ci avviamo a una sfida sarà ancora più importante perché sarà liberalizzata la mobilita tra regioni e anche quella internazionale. Questo richiederà una capacità ancora più attenta di monitorare e rispondere a focolai”.
SULLA POSSIBILE SECONDA ONDATA DEL COVID-19 IN AUTUNNO– “Per gli scenari che immaginiamo, in autunno, una patologia come il Sars-cov-2, che è trasmessa da droplet, si può maggiormente diffondere e si può confondere con altre sintomatologie di tipo respiratorio” e “la famosa ipotesi della seconda ondata è collegata a questo, che, dal punto di vista tecnico scientifico è un dato obiettivo”. “In autunno, si diffondono le infezioni respiratorie, meno ore di sole e attività all’aperto e più la circolazione aumenta”.
Il virus è ancora presente, non bisogna abbassare la guardia proprio ora..
FONDAMENTALI I COMPORTAMENTI DA TENERE PER EVITARE NUOVI CASI DI CORONAVIRUS- “Il virus è ancora presente e i comportamenti dei singoli sono le misure più efficaci per ridurne la circolazione. Questo è importante perché il numero di persone entrate a contatto con il virus è limitato, anche se varia da regione a regione”. E le “molte persone non entrate in contatto, e dunque suscettibili al virus, sono un serbatoio per la sua diffusione”.
SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
Napoli, la protesta dei giovani medici contro l’imbuto formativo
Lascia un commento