15 Dicembre 2020

Coronavirus, Guzzini (Confindustria): “Riaprire, pazienza se qualcuno morirà”

Immagine di repertorio

coronavirus e confindustria

Coronavirus, le parole del Presidente di Confindustria di Macerata, Guzzini, fanno discutere: “Bisogna riaprire, pazienza se qualcuno morirà”

Coronavirus, mentre il Governo pensa a misure restrittive per arginare i prevedibili assembramenti dei giorni festivi, c’è chi si preoccupa dell’economia in ginocchio, ulteriormente piagata dalle probabili chiusure dei prossimi giorni.

A far discutere sono, oggi, le parole di Guzzini, Presidente di Confindustria di Macerata che annuncia:

Sarà un Natale molto magro, perché stanno pensando addirittura di restringere ulteriormente. Questo significa andare a bloccare anche un retail che si stava rialzando per la seconda volta dalla crisi e lo stanno mettendo nuovamente in ginocchio.

Io penso che le persone sono un po’ stanche di questa situazione e vorrebbero venirne fuori.

Anche se qualcuno morirà, pazienza, ma così secondo me diventa una situazione impossibile per tutti“.

Parole forti, quelle di Guzzini, preoccupato per l’economia piagata dal coronavirus e difficilmente sanabile, soprattutto se si attuerà – come prevedibile – un’ulteriore frenata proprio in concomitanza con i giorni più prolifici dell’anno, ovvero quelli delle festività natalizie.

A preoccupare il Governo e spingerlo a prendere in esame misure più stringenti è stato l’elevatissimo numero di cittadini che, nello scorso week end, hanno affollato le strade per la classica corsa ai regali, tipica di queste giornate convulse.

Ma quest’anno, a differenza degli anni precedenti, il mondo intero è in piena pandemia e gli assembramenti sono da evitare, come sottolineano il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il Ministro della Salute, Roberto Speranza.

Sui social è già polemica tra le due fazioni contrapposte: quella che si batte per la salvaguardia della salute, da non sacrificare all’altare dell’economia e quella opposta, non disposta a fermare tutto, nonostante il consistente rischio di una pericolosissima terza ondata di coronavirus.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.