14 Giugno 2020

Coppa Italia, passa il Napoli dopo un avvio shock. Mercoledì sfida alla Juve

Coppa Italia, passa il Napoli dopo un avvio shock. Mercoledì all’Olimpico gli azzurri si giocheranno il titolo contro la Juventus

Coppa Italia – Dopo 95 giorni di stop forzato, dovuto alla pndemia da Sars-Cov2, il Napoli torna in campo, e lo fa per la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro i nerazzurri di Conte.

Partenopei favoriti sulla carta, dopo la vittoria di misura riportata a San Siro nella gara di andata.

Si gioca al San Paolo, ma senza la cornice di pubblico a sostenere i propri beniamini e spingerli verso la vittoria.

L’undici scelto da Rino Gattuso non è privo di qualche sorpresa: Ospina tra i pali, Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly e Hysaj in difesa; Zielinski, Demme ed Elmas per la linea di centrocampo; Politano (preferito a Callejon), Mertens ed Insigne in attacco.

Avvio bruciante per il Napoli, che al secondo minuto, a causa di una disattenzione di Ospina e di un rimpallo poco fortunato, passa in svantaggio con gol dalla bandierina di Eriksen.

Il Napoli prova a reagire ma appare stanco, contratto, privo di idee.

L’Inter prende coraggio e, spinta da Antonio Conte che da bordocampo non smette di incitare i suoi, domina il gioco.

All’undicesimo, giallo per Young per un brutto fallo su Politano.

Pericolosissimo in più occasioni Candreva, che sfiora più volte il raddoppio, vincendo ripetutamente la sfida personale con Hysaj.

Alla metà del primo tempo, il Napoli prova a reagire e a velocizzare la manovra, ma non impensierisce i nerazzurri, che continuano a tenere in mano il pallino del gioco.

Molti gli errori degli azzurri, che sembrano tradire una perduta confidenza con il pallone.

Un feeling decisamente maggiore con la sfera mostra di averlo Lukaku, che sfiora il raddoppio con un colpo di testa, intercettato prontamente da Ospina.

Poco dopo, Rocchi risparmia a Young il secondo giallo per un altro duro intervento sempre su Politano.

Al 42′ il genio di Ospina, che rinvia un pallone imbeccando Insigne lanciato in un rapidissimo contropiede.

Pregevole il gesto tecnico del numero 24 di Fratta, che dopo aver tagliato la difesa dell’Inter, serve al sopraggiunto Mertens una perla, che il folletto belga insacca in rete.

1-1, e Mertens supera Hamsik, diventando capocannoniere all time del Napoli.

Si chiude in parità il primo tempo della semifinale di ritorno di Coppa Italia.

Il secondo tempo si apre su ritmi meno sostenuti.

Le squadre paiono accusare la stanchezza della prima gara dopo il lungo stop, ma l’Inter continua a tenere il pallino del gioco.

Il Napoli sceglie la via della difesa ad oltranza: per lunghi tratti dei secondi 45′, gli undici azzurri sono tutti dietro la linea della palla.

Compatta, granitica, addirittura stoica la difesa dei partenopei nell’ultima metà del secondo tempo.

L’Inter ci prova in tutti i modi, ma i ragazzi di Mister Gattuso sono ben posizionati in campo e riescono a neutralizzare i ripetuti ed insistiti attacchi nerazzurri.

C’è spazio anche per Callejon, Ruiz, Milik, Younes ed Allan.

Ospina salva il risultato su Eriksen, Rocchi fischia la fine del match.

Il Napoli è in finale.

La finale di Coppa Italia si disputerà il 17 giugno allo Stadio Olimpico di Roma, contro la Juventus di Maurizio Sarri.

E’ strano giocare così, senza i nostri tifosi ma noi siamo chiamati a fare il nostro dovere. Speriamo di aver portato un po’ di gioia nelle case dei napoletani. Dedichiamo al Mister questa vittoria: è un allenatore e, prima di tutto, un uomo straordinario“: queste le parole del Capitano del Napoli, Lorenzo Insigne, al termine della partita.

Partita difficile, l’Inter è venuta per vincere e passare il turno. Dobbiamo ancora migliorare alcune cose, ma stiamo tornando a fare quello che sapevamo fare. Lo dobbiamo al Mister“, conclude Koulibaly.

Rino Gattuso, visibilmente emozionato, ringrazia i suoi ragazzi per la gioia regalatagli stasera e rivolge un ricordo commosso alla sorella, scomparsa pochi giorni fa a causa di un brutto male.

Il Napoli c’è: al di là della forma fisica, che tutte le squadre devono recuperare dopo il lunghissimo stop per il CoVid-19, mancano ancora quegli automatismi che favoriscono una maggiore serenità nell’impostazione del gioco.

Adesso ci saranno tre giorni per recuperare le energie e provare a portare a casa il trofeo, che salverebbe una stagione tribolata e turbolenta come poche.

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