25 Luglio 2015

Cleprin, la fabbrica anti-camorra distrutta da un incendio

cleprin

La fabbrica di detersivi ecocompatibili Cleprin è stata completamente distrutta da un incendio di natura dolosa. Stasi: «L’impresa non deve essere lasciata sola»

[ads1]

Cleprin, la fabbrica di detersivi ecocompatibili di Sessa Aurunca, molto conosciuta nel Casertano anche per il suo impegno per la crescita della comunità e per la sua azione anti-camorra, è stata quasi completamente distrutta dalle fiamme. «Potete bruciare tutto, ma non riuscirete mai a mandare in fumo un sogno» urlano sulla pagina Facebook i sostenitori della fabbrica.

cleprin

L’incendio ha completamente devastato il sito produttivo dell’imprenditore Antonio Picascia che, qualche anno fa, aveva fatto arrestare e condannare gli estorsori del clan Esposito. Un gesto di grande coraggio in una realtà difficile come quella casertana e, più in generale, campana. Secondo le prime indagini, l’incendio che ha distrutto quasi interamente l’industria Cleprin è quasi sicuramente di natura dolosa, anche perchè sul posto si sono sviluppati vari focolai.

Maria Patrizia Stasi, presidente di Confcooperative Campania: «C’è un allarme fortissimo nel nostro territorio e questo ultimo episodio ci preoccupa molto perché non è l’unico. Nei giorni scorsi ci sono stati altri avvertimenti e tutti rivolti a realtà in prima fila nella lotta alle mafie» commenta. «L’incendio della Cleprin è un atto vile. Si colpisce ancora una volta al cuore un presidio di legalità e di impegno sul territorio. La Cleprin è un’eccellenza, una risorsa per il nostro territorio e non va lasciata sola. Da anni attenta al sociale, collaborava con le nostre cooperative di inserimento lavorativo, dando opportunità concrete alle persone in difficoltà. Chiediamo che vanga fatta chiarezza e che l’impresa non venga lasciata sola. Sarebbe una sconfitta, una perdita troppo grande e incolmabile. La Regione e lo Stato facciano la loro parte, subito».

«Siamo vicini ad Antonio Picascia e i suoi collaboratori. Non crediamo che l’incendio sia stato un incidente. Qualche anno fa Picascia ha denunciato i suoi estorsori, agendo nella legalità. Siamo stufi di sapere che chi agisce nel giusto, in Campania e in particolare in provincia di Caserta o di Napoli, deve patire così tanto. Dobbiamo sostenere un’azienda attenta all’ambiente e che ha sempre scelto di dialogare con le cooperative sociali e le organizzazioni del suo territorio. Un uomo che crede nella rete non va lasciato solo. Noi non lo faremo» osserva Gianpaolo Gaudino, presidente di Federsolidarietà-Confcooperative Campania.

[ads2]