16 Marzo 2022

Cellulari e corruzione nel carcere di Aversa: coinvolti in sette

cellulari e corruzione al carcere di Aversa

Cellulari e corruzione al carcere di Aversa: posti promessi nella polizia penitenziaria in cambio di soldi, sotto accusa l’ispettore  Ferdinando Ferrara e altre sei persone coinvolte

CELLULARI E CORRUZIONE AL CARCERE DI AVERSA – La procura di Napoli Nord ha richiesto il processo a carico di sette persone, accusate a vario titolo di corruzione, ricettazione e millantato credito. La vicenda ha come protagonista un ispettore della polizia penitenziaria, Ferdinando Ferrara che avrebbe architettato nel carcere di Aversa, in cui ha lavorato durante il 2019, un sistema complesso. L’agente verrà giudicato in un procedimento a parte, mentre coloro che l’hanno corrotto dovranno comparire dinanzi al Gip per l’udienza preliminare.

Varie persone coinvolte negli affari dell’agente infedele. Il primo è Pasquale Annicella, accusato di ricettazione e corruzione per aver dato 650 euro all’agente, con lo scopo di far entrare un cellulare nell’istituto. Della medesima accusa dovranno rispondere Raffaele Lionelli, Roberto Corona, Antonio Di Napoli e Raffaele Parisi che in due occasioni avrebbero pagato 150 e 50 euro per il solito “favore”. Addirittura Di Napoli, in un’altra occasione, avrebbe pagato 120 euro per far entrare un cellulare da rivendere poi a un certo “Alfredino”. La sua difesa è affidata all’avvocato Luigi Poziello.

C’è poi il capitolo “concorso nella penitenziaria”. Secondo le accuse mosse dalla procura, Cesare Bizzarro avrebbe dato 300 euro a Ferrara che avrebbe millantato un contatto a Roma. In virtù di quest’ultimo la guardia sosteneva di poter consentire a una ”sua persona” di superare il concorso nella polizia penitenziaria. Di fatto Bizzarro, appartenente all’Esercito, fece da intermediario con colui che era disposto a pagare 600 euro per quel posto, Antonio Costantino Scaglioso. Una parte dei soldi doveva andare all’intermediario e un’altra a Ferrara. Entrambi devono rispondere di millantato credito.

Fonte: NapoliToday

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