31 Maggio 2025

Casoria, flash mob per Martina Carbonaro davanti alla sua scuola

Cartelloni e slogan dedicati all'ennesima vittima di femminicidio, uccisa dal suo ex ragazzo Alessio Tucci, di 19 anni

Fonte: pagina facebook di Martina Carbonaro

Martina Carbonaro Femminicidio Martina Carbonaro il medico legale smentisce la versione dell’indagato: la 14enne è morta dopo minuti di agonia. Il gip conferma il carcere per Alessio Tucci.

FLASH MOB MARTINA CARBONARO – Circa 200 ragazzi di Afragola e di Casoria si sono dati appuntamento all‘Istituto Torrente, dove Martina Carbonaro studiava, per organizzare un flash mob in suo ricordo. La 14enne è l’ennesima vittima di femminicidio, morta per mando dell’ex fidanzato Alessio Tucci, di 19 anni.

Flash mob dedicato a Martina Carbonaro: riuniti studenti e adulti

Gli studenti hanno acceso candele davanti allo striscione per Martina, e alzato cartelli e slogan. Tra la folla anche la mamma della vittima, Enza Cossentino, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai microfoni di Fanpage.it

Molti sono stati gli interventi degli alunni e dei giovani che si sono presentati davanti ai cancelli chiusi dell’istituto Torrente; “Non vogliamo avere paura quando scendiamo di casa”. “Siamo stanche di essere considerati degli oggetti”. “Non si può sentir parlare di infanticidio, questo è un femminicidio”.

Non solo ragazzi, ma anche ragazze giovanissime gridano la loro rabbia nei confronti della società patriarcale che ha portato alla morte un’altra donna.

Una delle ragazze più grandi presenti al flash mob ha dichiarato: Questi cartelli che portiamo sono slogan in cui ci riconosciamo tutte, siamo qui per Martina ma anche per noi tutte in quanto donne. Martina non è riuscita a vivere l’adolescenza, le hanno tolto il diritto più grande che un essere umano possa avere“.

Le parole dell’Uds Jacopo Re

A convocare il flash mob è stata Unione degli Studenti della Campania. Uno dei membri, Jacopo Re, spiega:

Quello che è successo ci mette ancora i brividi. Siamo qui per Martina e per capire le cause che hanno portato un ragazzo della nostra età, che frequentava le nostre scuole a compiere un gesto del genere“.

La cultura del possesso, la società patriarcale è una piaga una parte di responsabilità va anche alla scuola che non permette una formazione sessuoaffettiva. Da quello che abbiamo letto gli atteggiamento del ragazzo nei confronti di Martina erano tossici, malati, e se si fosse intervenuto in tempo forse oggi non staremmo piangendo Martina.

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