22 Maggio 2024

Campi Flegrei, il racconto della notte più lunga

Campi Flegrei: le scosse da incubo hanno determinato uno stato di emergenza provinciale. Vertice straordinario alla presenza di Musumeci.

Foto: immagine Pixabay

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CAMPI FLEGREI – IL RACCONTO DELLA NOTTE PIÙ LUNGA. Siamo un popolo abituato a percepire le vibrazioni del sottosuolo. Nel territorio martoriato dei Campi Flegrei, che prende il nome già dall’antichità di ‘terreni ardenti’. Le scosse rientrano nel fenomeno del bradisismo, che riportano alla mente nel triennio 1982-1984. A Pozzuoli si vive con la paura del vulcano Solfatara. Che si estende ad occidente verso la zona di Lucrino e il litorale di Bacoli. Nel versante orientale, il Supervulcano, così come ribattezzato dalla televisione svizzera RSI, si affaccia sui quartieri partenopei di Agnano e Fuorigrotta. Tutta la zona dei Campi Flegrei è considerata zona rossa per i reiterati movimenti tellurici. Lunedì sera 20 maggio non è stata una giornata come tutte le altre. In prima serata è stata registrata la scossa più potente degli ultimi quaranta anni, preceduta e seguita da un intenso e pesante sciame sismico. La magnitudo di 4,4 ± 0,3 della scala Richter risulta la più più forte di quando si ha memoria della cronistoria legata al bradisismo, cioè dall’epoca strumentale. E da quando è stato utilizzato il sismografo.

Campi Flegrei – una vita all’ombra del Supervulcano

Una minaccia costante, che però non ha frenato il desiderio di una casa per tante famiglie che, evidentemente non vogliono e non possono lasciare la terra natìa. In alcuni casi, anche terra adottiva. Perchè i Campi Flegrei rappresentano un posto unico al mondo, apprezzato e amato da tante famiglie, che hanno scelto di stabilizzarsi. Abitati dai Romani e le cui tracce storiche sono ancora tutte da scoprire. Nella magnifica e sommersa Baia, che i studiosi giurano di far riemergere. E la cui grandezza è pari tre volte alla città di Pompei, che fu ricoperta di lava e cenere dal Vesuvio. I due vulcani super potenti. Due zone simili, ma distanti. La cornice di Neapolis, la terra che incantò i Greci nelle notti dei tempi. Il territorio in cui sono cresciuti i nostri avi e che difendiamo con orgoglio e grande senso di appartenenza.

La notte più lunga dei Campi Flegrei

Non è stata come le altre volte. Non è stato uno sciame più o meno di ordinaria amministrazione. Con i comunicati ad avvertire e avvisare la popolazione. Stavolta la paura ha prevalso sulla ragione. La prima scossa è stata registrata alle 19,51 ed è stata forte. Più intensa delle altre volte ma è stata gestita relativamente bene da un popolo abituato a sentirsi tremare la terra sotto i piedi. Comincia il tam tam sui social, con messaggi, chiamate tra amici e parenti. E persone che provano a sbrigare rapidamente le commissioni per ritornare a casa. Il corso della serata cambia alle 20:10 quando una nuova e tremenda scossa scuote i Campi Flegrei. Magnitudo 4,4 ± 0,3 della scala Richter. I condomini si svuotano e si riservano in strada. Attacchi di panico e stati d’ansia. Da queste parti dormire poco è divenuto consueto. Questo doppio intenso fenomeno ha sconvolto la popolazione. Nelle farmacie c’è chi fa scorta di benzodiazepine, tranquillanti e prodotti a base di melatonina. E chi ha sentito tremare cartelloni stradali e anche i marciapiedi. Tanti residenti si preparano alla lunga notte in auto. Al ‘Palapartenope’ procede il concerto dei Pinguini Tattici Nucleari mentre dall’altra parte della strada, il piazzale dell’ex Base Nato è diventato un luogo di aggregazioni e punto di riferimento per chi si è riversato in strada.

L’onda mediatica dei social

Nel quinto lustro del terzo millennio le notizie rimbalzano in tempo reale. Sebbene ai piedi della Solfatara la linea Internet e telefonica viaggino ad intermittenza. A Via Pisciarelli i residenti sono tutti nei cortili e sulla strada. In loco sono arrivati i Vigili del Fuoco e le vetture della Polizia. Arriva anche la Protezione Civile per aiutare, soccorrere e tranquillizzare gli anziani e le persone che ne hanno bisogno. Ci sono volanti anche alle uscite della Tangenziale, perchè è frequente imbattersi in chiusure serali e/o notturne di alcuni svincoli. Ed è un modo per monitorare le possibili linee di fuga. Ci sono i primi collegamenti televisivi con le prime emittenti locali, alcune presenti proprio sul versante del cratere. E quelle nazionali, con i corrispondenti delle sedi regionali. Le news portano alla mente ai mesi pesanti degli anni ’80 quando ci furono 1500 scosse in una sola notte. Gli adulti giurano però che la frequenza non era simile a quella attuale. E intanto chi non riesce oppure non può stare nelle proprie abitazioni, cerca conforto nelle tendopoli allestite in tendopoli dalla Protezione Civile in più punti della città flegrea. Sono quattro le aree per l’accoglienza dei cittadini, con generi di primo conforto e psicologi per l’assistenza alla popolazione. Palatrincone a Monteruscello, Parcheggio C9 in Via Vecchia delle Vigne, Piazza a Mare e Largo palazzine (zona distretto 35 ASL Napoli 2 Nord). Intanto dopo la chiusura dello sciame sismico nella serata di martedì, stamene una nuova scossa di 3,6 ha riportato ulteriore ansia e preoccupazione ad una zona martoriata.

Le reazioni dagli esperti e dalle autorità locali e nazionali

La preoccupazione è tanta, così come l’attesa di chiarimenti da parte dei geologi e delle autorità. Che puntualmente arrivano. O almeno in parte. La presa di posizione del presidente del Direttore dell’Osservatorio Vesuviano Mauro Antonio Di Vito è chiara: “I parametri non mostrano variazioni. La situazione è monitorata, non possiamo escludere nuovi sciami. Anche con magnitudo simili a quelli registrati questa sera (20 maggio, ndr)”. In data odierna, ci sarà il vertice con la Premier Giorgia Meloni e il Ministro Musumeci: sarà valutato anche il grado di allerta. Il Sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni, unitamente al Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il primo cittadino di Bacoli Josi Gerardo Della Ragione sono in costante aggiornamento. Nelle scorse ore anche il Governatore della Campania Vincenzo De Luca ha fatto visito nelle aree flegree, così come il Ministro Sangiuliano per monitorare anche l’eventuale tenuta delle reti ospedaliere. E delle condizioni delle RSA più a rischio, presenti alle pendici della Solfatara, in Via Antiniana e in zone limitrofi. Allo stato attuale, sono stati segnalati 454 immobili danneggiati e 46 famiglie sgomberate. Evacuata anche la casa circondariale femminile in Via Pergolesi.

La redazione di Napolizon invita a leggere anche altre notizie sull’emergenza Campi Flegrei: Terremoto Campi Flegrei, “ribolle” il Lago d’Averno e anche Sciame sismico ai Campi Flegrei, 150 eventi da lunedì sera

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Foto: Immagine Pixabay