Calcio Napoli, una prestazione da incorniciare
L'analisi all'indomani di Napoli - Fiorentina.

CALCIO NAPOLI, UNA PRESTAZIONE DA INCORNICIARE
Anema e core. Così cantava il grande e mai dimenticato artista Pino Daniele. Figlio della terra partenopea. Che si stringe giorno e notte intorno all’unica squadra che la rappresenta. La coreografia organizzata domenica dalle Curva A e B è da applausi, così come il ricordo per Bruno Pizzul. Un monumento del giornalismo italiano, la voce della Nazionale. Che ha emozionato intere generazioni di chi corre e sogna grazie a un pallone. Ed evidentemente dimenticato dalla Lega di Serie A.
Non possono andare in trasferta i tifosi del Napoli, che però sono costretti a subire ogni domenica i cori discriminatori. I tifosi della Fiorentina invocano il Vesuvio ma i supporters azzurri li ignorano. Continuando a sostenere i propri beniamini. Come se nulla fosse accaduto. Ed è la lezione di calcio, di rispetto e di vita più importante della prima vera domenica primaverile alle pendici del vulcano quiescente più pericoloso d’Europa.
Calcio Napoli, altro capolavoro tattico
Dagli spalti al alla cronaca del match, durante il quale il Napoli avrebbe meritato un vantaggio ben più consistente al termine della prima frazione di gara. Non è un 3-5-2 asimmetrico. Ma è lo schieramento puro e concreto scelto da Antonio Conte per contrastare la compagine allenata da Raffaele Palladino in fase di non possesso. Spinazzola e Politano larghi sulla linea di centrocampo, con Di Lorenzo e Buongiorno braccetti al fianco di Rrahmani. Conoscenze di inizio stagione, dei ritiri di Dimaro e Castel di Sangro che tornano in auge, dopo gli infortuni sulla catena di sinistra. E con l’exploit di Raspadori, che chiede di diritto il posto nell’undici titolare.
In costruzione gli azzurri rappresentano un ibrido con il 4+2 e il doppio play Gilmour e Lobotka ad alimentare le fonti di gioco degli azzurri, con Di Lorenzo che si accentra per fungere da mezza ala aggiunta e creare scompiglio nei sistemi di riferimento dei viola. Oppure allargarsi per ricevere in ampiezza. Parafrasando Schopenhauer, Politano è un pendolo che oscilla tra la fase di contenimento a cinque elementi e l’esterno offensivo, presente nella sua struttura genetica. Raspadori sfrutta l’intelligenza tattica e le capacità atletiche di Lukaku e Di Lorenzo per impensierire a più riprese De Gea, che è provvidenziale su Spinazzola. Non tanto sul tiro di McTominay, sulla cui ribattuta risponde repentinamente Lukaku. Brividi sul colpo di testa di Kean per gli oltre 51mila tifosi azzurri.
Ripresa nel segno di Jack e obiettivo sorpasso
Entra in campo un’altra squadra. La Fiorentina ha rabbia agonistica da vendere e bramosia di riscattare l’opaca prima frazione di gara. Il Napoli arretra ma non sembra sbandare. Anzi, l’impressione dalla tribuna stampa dell’impianto di Fuorigrota è quella di una squadra compatta, solida, che comprende il momento di tensione del match ma non intende abbassare la testa e resta concentrata, lucida. Mai doma e sempre pronta a colpire, come in occasione della rete del raddoppio. Di Lorenzo recupera il pallone e trasforma l’azione difensiva in offensiva. Disponibilità del pallone sui piedi di Gilmour, che alza la testa e serve Lukaku. Raspadori attende l’avanzata dell’ex Brighton, che cerca e trova Lukaku. Il centravanti belga serve un assist al bacio per Jack, che di sinistro vince la sfida personale con De Gea. E cala la rete del 2-0.
Strada in discesa, pensano in molti. La Fiorentina però non accusa il colpo, anzi. I ragazzi di Raffaele Palladino capiscono che è il momento topico del match. Dall’incomprensione tra Di Lorenzo e Gilmour nasce il nuovo possesso dei gigliati, che al termine di una manovra insistita trovano la rete che accorcia le distanze. Kean di tacco apparecchia per Gudmundsson, che trova un gol da biliardo. Il Napoli gestisce, torna a dominare il gioco. E per poco non cala il tris con Simeone. Il figlio d’arte si fa ipnotizzare dall’ex portiere dell’Atletico Madrid, quando lo stadio intero ormai stava soltanto per ripetere a squarciagola il suo nome.
Scorrono i titoli di coda, mentre la sofferenza è ormai padrone degli ultimi minuti di gioco. Attenzione ai dettagli e grande applicazione che mancarono in quel di Roma. Fattori che non sono mancati nella domenica calcistica alle falde del Vesuvio. Anima e core sugli spalti.
E in campo, perché gli azzurri scendono in campo ad immagine e somiglianza di Antonio Conte, che non intende arretrare nemmeno un centimetro dall’Inter. Con i nerazzurri che affronteranno l’Atalanta nel prossimo fine settimana. E il calcio Napoli in laguna, sognando il grande sorpasso…
La redazione di Napolizon invita a leggere anche: Pagelle Napoli Fiorentina (2 – 1): Lukaku e Raspadori, é festa al ‘Maradona’
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