11 Aprile 2020

Busta del cuore e spesa sospesa: la generosità della Chiesa di San Gennaro al Vomero

busta del cuore vomero

Busta del cuore e spesa sospesa la macchina organizzativa della solidarietà della Chiesa di San Gennaro al Vomero

Busta del cuore e spesa sospesa alla Chiesa di San Gennaro al Vomero una bella esperienza di solidarietà

Siamo stati tra i locali della storica chiesa vomerese accompagnati da Padre Massimo Ghezzi tra i locali che da sempre ospitano i senza fissa dimora:

“Questo è il locale dove tutto l’anno abbiamo la mensa dei poveri che in questo momento di emergenza Coronavirus abbiamo dovuto interrompere ma la solidarietà non si ferma. Abbiamo pensato non possiamo accoglierli qui ma stiamo preparando per 2 giorni a settimana, giovedì e sabato, la “busta del cuore”.

In che cosa consiste: nella “busta del cuore” mettiamo dentro quello che prepariamo come parrocchia come cibi freschi ma anche la tanta solidarietà che arriva: primo, panini ripieni, paste e patate, snack, frutta, dolce un vero e proprio pasto completo. Tutto questo grazie al lavoro dei volontari e dell’attività parrocchiale.”

Quante persone riuscite ad aiutare? “in media generalmente riusciamo ad aiutare una quarantina di persone poi stiamo attivando la spesa sospesa: oltre ai senza dimora aiutiamo tante famiglie della Caritas che nuove frutto dell’emergenza Coronavirus con delle vere e proprie spese grazie al lavoro dei volontari e della solidarietà di cittadini comuni ed esercizi commerciali”.

Quante persone sono impegnate in questa rete di solidarietà? “I volontari sono in questo momento un problema nel senso che generalmente possiamo contare fino a 60 volontari, in questo momento di emergenza sanitaria dobbiamo ringraziare i pochi che riescono a dare una mano che ad oggi sono una decina. Gli altri purtroppo hanno motivo di restare a casa provando comunque a dare una mano”.

Avete notato un aumento della richiesta di aiuto da quando è cominciata l’emergenza Coronavirus? “con l’emergenza abbiamo visto un grande incremento della richiesta di “nuove famiglie” in stato di bisogno frutto anche dell’emergenza economica scaturita da quella sanitaria”.

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