28 Febbraio 2022

Burioni a ‘Che tempo che fa’: “Potrebbe essere necessaria la quarta dose”

Covid, Burioni: “Dobbiamo accettare che non possiamo prevedere il futuro, non sappiamo come evolverà questo virus che è nuovo”

Varianti e vaccini, questi i temi trattati nella serata di ieri dal virologo Roberto Burioni a ‘Che tempo che fa’, il programma condotto da Fabio Fazio.

Sulla possibilità di dover fare la quarta dose, il virologo pesarese ha risposto chiaramente: “Dobbiamo accettare che non possiamo prevedere il futuro, non sappiamo come evolverà questo virus che è nuovo. Così come non possiamo sapere per quanto sarà efficace questa protezione nei confronti della malattia grave”. Quindi: “Potrebbe essere necessaria la quarta dose, dobbiamo essere pronti a questo”.

In studio era presente anche il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico-scientifico (Cts).

Si è parlato del 31 marzo, data di fine dell’emergenza pandemica: “Visto quello che è successo in altri Paesi che avevano allentato le misure anti Covid e ora si ritrovano la curva in crescita, non sarà presto per gli allentamenti?”.

Queste le parole del professor ​Locatelli

“E’ chiaro che l’autunno è la stagione a cui guardiamo tutti con maggior prudenza, proprio perché abbiamo ormai imparato, ma già lo sapevamo evidentemente da tutta la storia dei virus respiratori, che quello è il periodo più critico. È chiaro però, come è stato detto dal presidente Draghi, che ci sarà la possibilità eventualmente di riattivare alcuni meccanismi per contenere in maniera efficace una eventuale ripresa e poi c’è anche la variabile che non possiamo del tutto escludere che è l’emergenza delle nuove varianti. Io credo che la scelta di porre fine allo stato d’emergenza con lo scioglimento del comitato tecnico scientifico va letta esattamente nella prospettiva di una situazione migliorata. Interpretando il pensiero di tutti i componenti, noi lasceremo questo tipo di attività onorati di aver servito il Paese e sereni di aver provato a farlo al meglio delle nostre capacità”.

“Continuerò a portare la mascherina al chiuso anche dopo il 31 marzo”, ha affermato Burioni, sottolineando l’importanza della gradualità nell’allentamento delle misure e del buon senso dei singoli.

“E’ importantissimo che tutti si vaccinino- hanno affermato Locatelli e Burioni-. In Italia non abbiamo avuto quell’impatto drammatico della malattia solo ed esclusivamente grazie ai vaccini. Ora si apre una prospettiva diversa, da affrontare con responsabilità e gradualità nei comportamenti personali e nelle riaperture”.

 

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