Bradisismo Campi Flegrei, “il sollevamento raddoppia”
I fenomeni di bradisismo nella zona dei Campi Flegrei sono intensificati, parla il ricercatore Giuseppe Mastrolorenzo
Napoli – L’attività sismica che negli ultimi mesi sta interessando la zona dei Campi Flegrei preoccupa molto i ricercatori e ancor più il popolo napoletano. Non sono mancate, infatti, negli ultimi mesi intense ma brevi attività bradisismiche che hanno messo in agitazione le persone.
In effetti, stando alle notizie provenienti dall’Osservatorio Vesuviano, sembra esserci una leggera accelerazione del bradisismo, così come ha anche affermato il ricercatore e studioso Giuseppe Mastrolorenzo che da anni segue e monitora le attività sismiche presso L’Osservatorio Vesuviano di Napoli: “Fino al mese di settembre potevamo registrare un sollevamento di circa 6 millimetri al mese, mentre da settembre a oggi parliamo di 13 millimetri ogni 30 giorni. I Campi flegrei devono sempre preoccuparci, perché si tratta di un supervulcano attivo, però dobbiamo ricordare che negli ultimi decenni ci sono state due crisi molto più gravi di questa che stiamo vivendo, con sollevamento dell’ordine del metro/anno e decine di migliaia di terremoti”. “
In seguito a ciò è stato proposto per il 10 febbraio un incontro con il capo nazionale della Protezione Civile, si discuterà dell’eventuale passaggio di livello di gravità della situazione passando così dal livello giallo al livello arancione. Il ricercatore Mastrolorenzo ha poi così proseguito : “Il punto è capire chi decide il passaggio e su quali criteri, perché mentre il passaggio da verde a giallo, che per la zona flegrea è avvenuto nel 2012, si basa su dati oggettivi, quello da giallo ad arancione è competenza delle valutazioni della commissione grandi rischi. Va ricordato che passare a livello arancione significherebbe dare ai cittadini facoltà di evacuazione volontaria”
Ha poi continuato: “Da un decennio mi batto perché l’area di rischio prevista dal piano venga ampliata. Un’eventuale eruzione dei Campi flegrei potrebbe coinvolgere anche 3 milioni di persone, mentre il piano abbraccia soltanto i Comuni della zona e i quartieri a Ovest di Napoli. Poi, c’è il problema che molte amministrazioni non hanno consegnato i singoli piani. Senza contare, che la popolazione non è per nulla informata né preparata a un’eventualità del genere. In America convivono con fenomeni come gli uragani e ogni anni milioni di persone lasciano le loro case per poi rientrare passato il pericolo. E’ questa la strada che dovremmo intraprendere, ma siamo ancora impreparati”.
Fonte: Napolitoday.it
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