Biglietti per i musei napoletani, indagine avviata dalla Corte dei Conti
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In seguito ad alcune operazioni svolte dalla Guardia della Finanza, la Corte dei Conti ha avviato un’indagine sui biglietti dei musei di Napoli
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Secondo una convenzione, promossa dal Ministero dei Beni Culturali nel 1997, una parte dei soldi incassati dalle vendite dei biglietti per mostre e musei devono essere obbligatoriamente investite in attività di promozione culturale; tale quota poteva raggiungere il 30% del totale degli incassi. C’è la possibilità, però, che a Napoli, e in tutta la Campania, dal 2000 al 2008 tale divisione non sarebbe stata rispettata.
Grazie ad un’indagine, partita dalla Guardia di Finanza e delegata alla Corte dei Conti di Napoli, si è scoperto che diverse società napoletane non avrebbero versato l’ammontare previsto delle quote, intascando una gran parte di queste ultime. Il Corriere del Mezzogiorno ha riportato i nomi degli indagati (tra i quali si troverebbe anche l’ex Soprintendente dei Beni Culturali), e i danni da risarcire ammonterebbero addirittura a 8 milioni di euro.
Sembrerebbe una banalità, ma l’illegalità non ha davvero limiti: addirittura in un settore come quello della cultura, alcune società avrebbero infranto la legge, perché ingorde di danaro.
Si attendono ulteriori aggiornamenti sulla prosecuzione delle indagini.
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