23 Novembre 2019

Bidet, di origini francesi ma il primo utilizzo fu napoletano

Oggetto di utilizzo quotidiano, il bidet non può mancare nella routine di noi italiani. Ma attenzione, non lo abbiamo inventato noi!

CURIOSANDO – Il bidet è un’invenzione di cui noi italiani andiamo fieri, per l’utilizzo che se ne fa ogni giorno. In realtà la sua etimologia è in accordo con le sue origini. Il bidet fece la prima sua comparsa in Francia agli inizi del ‘700. Tuttavia esistono tracce di sistemi adibiti allo stesso scopo nella civiltà romana, così come per il vaso sanitario.

Non sappiamo di per certo che sia così, ma il presunto inventore pare sia stato un tale Christophe Des Rosiers. Nel 1710 fu installato presso la residenza del Primo Ministro francese, sotto richiesta di sua moglie, Madame De Prie. Il primo riferimento scritto risale al 1726, e possiamo leggerlo dalle memorie dell’allora Ministro degli Esteri – nonché amante della Madama. Egli raccontò di essere stato ricevuto dalla signora mentre era a cavallo di uno strano sgabellino a forma di violino.

bidet napoli

Nella seconda metà del Settecento la Regina di Napoli Maria Carolina d’Asburgo-Lorena richiese anch’essa un bidet nel suo bagno personale alla Reggia di Caserta, ignorandone l’etichetta di «strumento di lavoro da meretricio». Allora, le credenze mediche e soprattutto religiose, convincevano le persone che lavarsi fosse un’azione peccatrice, perché questo costringeva a guardare e toccare parti del corpo peccaminose.

Infatti alla Reggia di Caserta è ancora possibile ammirare il primo bidet della storia d’Italia, in tutto il suo splendore. Questo esemplare è composto da un catino in metallo dorato, appoggiato su una struttura di legno scuro decorato.

 

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Il primo esemplare di bidet alla Reggia di Caserta

I Borbone possedevano un concetto molto avanzato di igiene personale. Nella Reggia vi era una vera e propria stanza da bagno (i mobili è possibile osservarli ancora oggi). Una vasca in granito con acqua corrente, una toilette in marmo di carrara e un elegantissimo bidet.

La diffusione moderna…

Si narra che quando i Savoia arrivarono nel Regno delle Due Sicilie non sapevano cosa fosse né l’igiene personale, né il bidet. Nell’inventario dei beni ritrovati nella Reggia, lo definirono come “uno strano oggetto a forma di chitarra”.

Tenendo a mente che era un oggetto estremamente raffinato, fatto su misura e quindi costoso, si poteva trovare solo nelle case dei ceti più nobili. Tra l’800 e il ‘900, infatti, testimonianze di utilizzo del bidet non ce ne sono. Questo oggetto si è diffuso in maniera più frequente in Italia dopo il secondo dopoguerra. Nelle case degli operai o dei contadini non si trovava, e in quei rari casi veniva utilizzato come lavatoio per i panni o per lavare i piedi.

Un’altra differenza riguarda l’ubicazione. Mentre nel ‘700, anche grazie alle testimonianze di alcuni pittori, possiamo confermare che veniva posto nella camera da letto della regina, successivamente fu spostato nel bagno. Tutto questo fu possibile a partire dal ‘900, durante l’età vittoriana, con la diffusione delle tubature all’interno delle case private.

Tuttora l’Italia rimane uno degli unici paesi insieme al Portogallo che utilizzano il bidet ogni giorno nella propria routine di pulizia. In Grecia, Albania, Spagna, Italia e Portogallo, l’istallazione fu resa obbligatoria nel 1975. I francesi, invece, col passare degli anni hanno cominciato a rimuoverlo dalle proprie case per motivi economici, e in percentuale solo il 42% dei cittadini ne possiede uno. In Germania e in G.Bretagna l’utilizzo è rarissimo (tra il 3% e il 6%).

 

 

 

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