Baby Boss, scattano le indagini per una cappella votiva
Baby Boss, scattano le indagini per una cappella votiva dedicata a Emanuele Sibillo, Borrelli denuncia: “E’ una deriva sociale e culturale”
La procura di Napoli indaga su una nuova cappella votiva dedicata al baby boss Emanuele Sibillo dopo una serie di denunce.
A raccontare questa nuova vicenda sul degrado culturale è il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.
Nel vico dei santi Filippo e Giacomo, c’è un altare dedicato al baby boss Sibillo, morto nel 2015 dopo una sparatoria. L’altare è oggetto di venerazione con tanto di busto, raffigurante il ragazzo. Costui riceve visite ogni giorno assieme a baci e forme di idolatria.
In seguito, lo stesso Borrelli denuncia la terribile situazione dopo una serie di video su Tik Tok dove i ragazzi celebrano Sibillo come eroe.
“Chiediamo di andare fino in fondo in questa vicenda [….] demolire immediatamente l’altare [….]. Non bisognerà farsi intimidire dalle parole dell’avvocato difensore della famiglia di Sibillo che preannunciò ripercussioni da parte della famiglia se l’edicola votiva verrà rimossa.”
Successivamente, il consigliere dei Verdi annuncia di ripristinare la legalità combattendo contro la camorra e coloro che la sostengono.
“Stiamo assistendo ad una deriva sociale preoccupante, ovunque spuntano murales ed altarini che celebrano camorra e criminalità, bisogna rimuoverli tutti. Bisogna farlo presto senza temere le reazioni dei colletti bianchi e della mala politica che da sempre vanno a braccetto con questi mondi.”
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