Avvelenamento da sole: quello che c’è da sapere
Una reazione cutanea fototossica causata dall'assorbimento di quantità tossiche di radiazioni UV
AVVELENAMENTO DA SOLE- Se è vero che il sole fa bene alla pelle, è altrettanto vero che rappresenta un fattore di rischio, specie per alcuni soggetti più fragili. Il rischio infatti non si limita ad un’insolazione, perché potrebbe verificarsi anche un avvelenamento.
La dermatologa oncologica Angela Ferrari spiega che l’avvelenamento è ”una reazione cutanea fototossica causata dall’assorbimento di quantità tossiche di radiazioni UV”.
Avvelenamento da sole: i sintomi
L’avvelenamento da sole può sfociare in complicazioni più gravi. Da un’ora dopo l’esposizione fino a 24-48h dopo, possono sopraggiungere i sintomi. E per la guarigione, bisogna invece attendere qualche settimana. Decisamente maggiori dunque i grattacapi rispetto a una semplice scottatura che in pochi giorni va già incontro a dei significativi miglioramenti.
Possono presentarsi: febbre, dolore intenso, disidratazione, brividi, infezioni, mal di testa, nausea, vomito, pressione bassa, profonda debolezza e svenimento.
I soggetti a rischio
Il rischio di avvelenamento non riguarda solo le giornate con un irraggiamento solare particolarmente intenso bensì anche quelle nuvolose. ”L’80% dei raggi UV può, infatti, attraversare nuvole leggere e nebbia”.
Tra i soggetti particolarmente a rischio dall’avvelenamento da sole ci sono le persone affette da diabete o malattie cardiovascolari, per cui anche una leggera esposizione al sole, può causare dei problemi. Particolarmente a rischio sono anche i soggetti con un fototipo basso, con pelle e occhi chiari, capelli biondi o rossi.
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