Assassinio del carabiniere Cerciello Rega, aggiornamenti
Ultimi aggiornamenti sull’assassinio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Dalle indagini è emerso un particolare importante
Dalle indagini sull’assassinio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega è emerso che il carabiniere non era munito di pistola. Durante una conferenza stampa tenutasi stamane è stato riferito che la pistola del militare è stata ritrovata nel suo armadietto.
Il vicebrigadiere Cerciello Rega era pertanto senza la sua arma di ordinanza, l’aveva lasciata o forse dimenticata nel suo armadietto, quindi non aveva alcuna intenzione di reagire.
Il collega che era con lui, il carabiniere Andrea Varriale, aveva invece con sè la sua pistola di ordinanza ma, dagli esami su essa, sembra non sia stata utilizzata.
Durante la conferenza il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Francesco Gargaro, ha dichiarato che i carabinieri coinvolti non si aspettavano una persona munita di coltello né la possibilità di essere attaccati dopo essersi qualificati come forze dell’ordine.
Nella conferenza è intervenuto anche il procuratore aggiunto di Roma, Michele Prestipino, che ha aggiunto informazioni sugli interrogatori e sulle indagini: “Gli indiziati sono stati individuati e interrogati dai magistrati nel rispetto della legge. Gli interrogatori sono stati effettuati con tutte le garanzie difensive alla presenza dei difensori, dell’interprete e previa lettura di tutti gli avvisi di garanzia previsti dalla legge. Gli interrogatori sono stati anche registrati. Ci sono ancora -continua Prestipino- diversi aspetti su cui dobbiamo lavorare e fare degli approfondimenti. Ci sono indagini in corso, ma dire a distanza di tre giorni che non ci siano ancora aspetti oscuri sarebbe quantomeno precipitoso”.
Il pm, Nunzia D’Elia, durante il suo intervento parla, invece, degli interrogatori ai due americani accusati dell’omicidio: “Quando sono arrivati per l’interrogatorio erano liberi da qualunque tipo di vincolo, in ottime condizioni, senza segni di nessun genere. Abbiamo fornito l’avvocato d’ufficio, nominato l’interprete e consentito a Gabriel Natale di aver un colloquio preliminare con il suo avvocato”.
Durante la conferenza stampa si è cercato, inoltre, di placare le polemiche dei giorni scorsi sulla foto circolata in cui compare Natale Hjorth bendato e con le mani legate in una caserma dei carabinieri. Su questa vicenda l’Arma stessa ha avviato un’indagine interna e la Procura ha aperto un fascicolo.
FOTO: Vesuvio live
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Multe salatissime per chi non fa la differenziata correttamente
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