Asl di Napoli: dovrà rimborsare le spese mediche di un bambino autistico
Il bambino era in lista da attesa da ben due anni: i genitori si erano da tempo rivolti a un terapeuta privato
L’Asl di Napoli 1 Centro dovrà rimborsare i costi delle terapie private di un bambino autistico: questa la decisione del Tribunale di Napoli. La famiglia aveva infatti ricevuto la diagnosi nel 2021 e si era rivolta all’Asl per la reperibilità di un centro adatto ai bisogni del figlio.
Dopo due anni, però, il bambino era ancora in lista d’attesa. Di fronte a questi lunghissimi tempi, la famiglia si era quindi rivolta ad un terapeuta privato.
Asl di Napoli: i motivi della decisione del Tribunale
La diagnosi e la prescrizione di psicomotricità erano arrivate nel 2021. Il bambino avrebbe così dovuto essere inserito in un centro riabilitativo adatto: l’inserimento nelle liste d’attesa dell’Asl di Napoli 1 Centro, però, si rivelò fallimentare. I tempi infatti si prospettarono lunghissimi: fu questo a spingere i genitori a rivolgersi a un privato per i trattamenti necessari al bambino.
L’Asl avrebbe infatti manifestato la sua disponibilità all’inserimento del bambino soltanto nel marzo 2023, in seguito a una diffida. La famiglia si è pertanto rivolta ad avvocati per provare ad ottenere un rimborso delle spese mediche investite negli anni di attesa. I costi delle terapie, indispensabili al bambino e affrontate per circa due anni, ammonterebbero a più di tremila euro.
Arriva così la decisione del Tribunale di Napoli, che riconosce la responsabilità dell’Asl di Napoli nei ritardi rispetto al servizio fornito e alle spese ingenti affrontate dalla famiglia. Secondo i legali della famiglia, il riconoscimento in via d’urgenza del rimborso rappresenta un passo importante per i diritti delle famiglie con minori autistici.
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