Arzano, proteste degli autisti che salgono sul tetto del deposito
Ad Arzano, autisti protestano salendo sul tetto del deposito: mancanza di metano e pochissimi bus in circolazione per garantire il servizio
[ads1] Sette gli autisti che oggi intorno alle 14 sono saliti sul tetto del deposito e hanno minacciato di non scendere fino a quando non avrebbero ottenuto un incontro con la dirigenza aziendale e con i sindacati. Il motivo: scarsa disponibilità di metano e l’azienda che minaccia di fare trattenute sullo stipendio dei dipendenti o di trattenere giorni dal monte ferie per recuperare l’orario ridotto.
Tanta tensione. Dopo qualche ora, si sono aggiunti altri dipendenti ai sette manifestanti: “Abbiamo ricevuto lo stipendio di febbraio solo ieri è da 5 mesi non percepiamo nemmeno i buoni mensa e da anni l’azienda ci decurta il monte ferie per recuperare le ore di lavoro mancate”, spiega il delegato sindacale Sabatino Crimaldi. “In tre anni mi hanno sottratto 40 giorni di ferie ed ora che abbiamo fatto ricorso ci comunicano che ci saranno trattenute sullo stipendio”, aggiunge Giovanni, uno dei 320 autisti che lavorano ad Arzano.
Sul posto è stato montato un telone gonfiabile, da parte dei vigili del fuoco di Arzano, per evitare che gli autisti potessero fare gesti inconsulti e mettere in pericolo la loro vita. Ogni giorno su 100 autobus ne circolano solo 10. Si son uniti alla protesta anche i 24 dipendenti della Namet, la partecipata CTP che dovrebbe garantire erogazione del carburante (bloccata dall’Eni a causa degli oltre 500mila euro di debiti vantati) e la manutenzione. Da gennaio non percepiscono lo stipendio.
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