Appalti truccati, decine di arresti in Campania
Terremoto giudiziario in Campania, con decine di arresti tra politici, imprenditori e professionisti. Tra i coinvolti, anche l’ex-assessore regionale Pasquale Sommese. L’inchiesta, diretta dai PM di Napoli è per corruzione e turbativa d’asta. Decine gli appalti truccati
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Sono decine le ordinanze di custodia cautelare per politici, professionisti, imprenditori in almeno una decina di comuni dell’area tra Napoli e Caserta.
69 ordinanze cautelari sono state infatti notificate ed eseguite su ordine della DIA per corruzione o turbativa d’asta. Numerosissimi gli appalti truccati.
L’inchiesta è condotta dai Pm Catello Maresca, Maurizio Giordano, Luigi Landolfi, Gloria Sanseverino e D’Alessio. A coordinarli è il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli.
Come riportato da La Repubblica, al centro dell’indagine c’è Guglielmo La Regina. Il professionista era stato già coinvolto un anno fa nello scandalo sulla ricostruzione di Palazzo Teti Maffuccini. Tra gli altri coinvolti, invece, c’è l’ex assessore e ora consigliere regionale Pasquale Sommese. Il quale, al momento della notifica del provvedimento è stato colto da malore.
Tra gli altri coinvolti c’è l’ex sindaco di Pompei, ai domiciliari, a cui è stata contestata solo la turbativa d’asta. Agli arresti domiciliari, figura anche l’ex sindaco di San Giorgio a Cremano
L’accusa di presunte collusioni con il clan camorristico dei Casalesi è stata comunque contestata solo a La Regina e a tre imprenditori. Tra questi A. Zagaria, che non è comunque legato all’omonimo boss della camorra di Casal di Principe. Tutti gli altri, invece, dovranno rispondono solo degli episodi legati agli appalti senza aggravanti.
Quanto a Sommese, il consigliere è indagato per corruzione e turbativa d’asta. Fra gli episodi sotto inchiesta, anche un appalto relativo alla realizzazione dei padiglioni 7 e 8 della Mostra d’Oltremare.
Relativamente ai comuni coinvolti, la lente dei finanzieri è andato su gare bandite a Napoli (la Mostra d’Oltremare), Casoria, Pompei, San Giorgio a Cremano, la scuola Medi di Cicciano, dal Consorzio Sannio Alifano, dalla Adisu della Seconda Università e nei comuni di Alife, Casapulla, Riardo, Francolise, Calvi Risorta, Rocca d’Evandro, Benevento.
In molti casi, afferma la Procura, le gare erano pilotate a favore “di imprese predesignate, alcune delle quali riconducibili a soggetti vicini alla criminalità organizzata e, precisamente, al clan dei Casalesi”.
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