18 Settembre 2019

Ancelotti annulla il Liverpool nella notte del San Paolo

Foto Gazzetta

Ancelotti e Klopp

Il Napoli annichilisce i campioni d’Europa del Liverpool. Intensità di gioco entusiasmante, scambi veloci e raddoppi fondamentali: così Ancelotti ha vinto la sua partita con Klopp

Una straordinaria notte europea. Una notte in cui sognare diventa lecito anche a scapito di quella scaramanzia che accompagna tradizionalmente Napoli e i suoi figli. Lo scenario è il San Paolo, gli attori i calciatori azzurri, i frontman Mertens e Llorente che stendono con le loro reti l’armata “red” di Jürgen Klopp. Proprio il tecnico tedesco, come riportato da Gazzetta, plaude alla prestazione degli uomini di Ancelotti contestando al contempo la scarsa concretezza dei suoi.

La verità è che il Napoli ha sorpreso il Liverpool, una squadra che, da quando è guidata dal tecnico di Stoccarda, fa dell’automatismo e dell’intensità i propri marchi di fabbrica. Automatismi che si scontrano con le direttive tattiche di Ancelotti, volte a non dare alcun punto di riferimento in nessuna delle due fasi. Un 4-4-2 atipico, dove in fase di non possesso gli esterni di centrocampo raddoppiano sulle frecce del Liverpool costringendole sul fondo e, di fatto, annullandole. Brutta serata, infatti, per Salah che, oltre ad incontrare un sontuoso Mário Rui, incontra sempre il raddoppio (Insigne, Allan o Koulibaly) quando prova a rientrare per far valere il suo sinistro.

Proprio Mário Rui, tra i migliori in campo, si alza in fase offensiva all’altezza degli esterni alti lasciando a Insigne libertà di svariare. Dall’altro lato, invece, Di Lorenzo forma una linea a tre di copertura con Manolas e Koulibaly. Davanti, Lozano e Mertens non danno punti di riferimento ai giganti Van Dijk e Matip, venendo spesso (soprattutto il belga) a prendere palla tra le linee e lanciando in profondità gli esterni. Proprio in questo modo nascono due azioni chiave della partita: la prima è la grande occasione avuta da Mertens su cross di Mário Rui, mentre la seconda riguarda l’affondo di Callejón con il quale si procura il rigore che sblocca la partita. Il resto è storia, o quasi, e Llorente dimostra cosa significa avere a disposizione una vera punta d’esperienza internazionale.

Ora la testa va al campionato e al Lecce che lunedì a Torino ha messo in ginocchio i granata di Walter Mazzarri. Di ieri resta una maggiore consapevolezza dei propri mezzi e della propria forma grazie a una prestazione superba contro i campioni d’Europa. Una sinfonia perfetta tra fraseggi, affondi e concretezza. Dirige l’orchestra il maestro Carlo Ancelotti.

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