13 Giugno 2016

Almaviva, la dignità vale meno di 1000 euro

Almaviva Napoli

Almaviva Napoli, ecco la proposta indecente: 1000 euro per andare via. Accordo farsa tra azienda, sindacati e Mise. I dettagli e le dichiarazioni

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Napoli, 13 Giugno – La vicenda Almaviva di Napoli, leader italiano nell’Information Technology che opera a livello globale, gestore dei call center e servizi per la pubblica amministrazione, dopo un arresto delle trattative ed un graduale passaggio ad una situazione di caos calmo, seguita dalla sottoscrizione di un accordo con il Governo lo scorso 31 Maggio, sembrava essersi conclusa con la salvaguardia dei posti dei lavoro e  il dietro front per i licenziamenti.

Oggi, la vicenda si arricchisce di un nuovo episodio che riapre drasticamente la vicenda Almaviva: la denuncia arriva direttamente dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello, componente della Commissione Lavoro e Attività Produttive, che oggi ha incontrato i lavoratori della sede napoletana di Almaviva: “Mille euro lordi per andare via. È la proposta indecente che si sono rivisti recapitare i dipendenti di Almaviva di Napoli. E pensare che ciò accade a ridosso dell’accordo sbandierato dal Governo dello scorso 31 Maggio. Sembravano scongiurati i licenziamenti del colosso multinazionale dei call center e dei servizi per la pubblica amministrazione invece non è cambiato niente, se non in peggio. La cosa peggiore è che l’azienda ha chiesto ai dipendenti di scegliere per una messa in mobilità in cambio di 1000 euro lordi. Questa non è dignità, non è difesa del lavoro, ma giocare cinicamente sulla pelle delle persone ” – e aggiunge – ” in settimana i nostri parlamentari chiederanno in una interrogazione conto direttamente al ministro della gravissima vicenda che vede ancora una volta penalizzati i lavoratori.”

Infine, Saiello ricorda come i lavoratori avessero già bocciato un accordo definitivo peggiorativo della loro situazione tramite un referendum proposto dai sindacati e come, da allora, siano stati tenuti fuori dai tavoli decisionali per il loro stesso futuro.

Seguiranno aggiornamenti, ma per ora tutto tace.

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