Afghanistan, scene strazianti arrivano dall’aeroporto di Kabul. Madri disperate si separano dai figli per provare a salvarli

Afghanistan – Appare sempre più disperata la situazione in Afghanistan.

A temere maggiormente per la propria vita ed incolumità sono le donne, vittime già in passato dell’applicazione rigida della sharia da parte del governo talebano e timorose che oggi quella triste storia possa ripetersi.

Donne che avevano imparato a vedersi riconosciuti i diritti fondamentali, quali quello allo studio e che ora temono per la loro libertà, per la propria stessa vita.

E così, nel momento più buio, il gesto disperato di centinaia di madri, stipate tutte presso l’aeroporto di Kabul.

La speranza è quella di riuscire a muovere a compassione un soldato, un addetto alla sicurezza, qualcuno che possa permettere ai loro bambini di salire sull’aereo della libertà e volare verso una vita migliore.

“Aiutateci! I talebani stanno arrivando a casa!“, gridano.

Gridano con quanta voce hanno in corpo, le donne dell’Afghanistan finito di nuovo nelle mani dei talebani.

Gridano il loro dolore, la loro disperazione, la paura di un futuro che si prospetta incerto e buio.

E così, eccole mentre porgono con le proprie mani a sconosciuti il loro affetto più caro, il loro bene più prezioso: la vita dei loro figli.

Perché la salvezza dei propri piccoli viene al primo posto, anche quando questa passi attraverso un distacco atroce e soffertissimo, attraverso l’incertezza di potersi riabbracciare, attraverso la rinuncia a veder crescere i propri figli.

Questo è ciò che accade quando, a dividere la vita dalla morte, la libertà dalla dittatura, passa un sottile e sanguinolento filo spinato.

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