18 Agosto 2019

Lacco Ameno, è morto il coniglietto simbolo dell’isola di Ischia

Fonte: Pronto Ischia

Lacco Ameno

Lacco Ameno, il coniglietto Roger, simbolo dell’isola di Ischia, è stato ucciso da una terribile e assurda scommessa di alcuni turisti

Lacco Ameno – Il coniglietto bianco e nero Roger, simbolo dell’isola di Ischia, è morto.

La vicenda del coniglietto Roger

A darne notizia è TG.com24 e la Repubblica, i quali hanno condiviso il post Facebook dell’organizzazione Animalisti Italiani.

Il piccolo lagomorfo, simbolo dell’isola, è deceduto per via di una terribile e assurda scommessa.

Infatti alcuni visitatori, arrivati nella località balneare con il proprio yatch, avrebbero deciso di fare una scommessa per noia, uccidere il piccolo coniglietto, ritrovato sulla spiaggia.

Essi hanno lapidato la bestiolina con dei ciottoli ritrovati sulla sabbia.

https://www.facebook.com/animalistiitaliani.onlus/photos/a.673957895950806/2671093439570565/?type=3

La condanna del gesto da parte di Borrelli e il professore Esposito

Il vile gesto è stato condannato dagli animalisti ma anche dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli. Lo stesso consigliere regionale ha parlato di Roger in una dichiarazione sul quotidiano la Repubblica:

“Alcuni volontari, ogni giorno portavano a Roger, il nome che gli abitanti locali gli avevano dato, il cibo e tanti bambini si divertivano a guardare lui e gli altri due esemplari che vivevano lì. Ma qualche balordo annoiato ha stroncato la sua vita. Si tratta,[…], di visitatori arrivati in spiaggia via mare. Per divertimento hanno scommesso su chi riuscisse a centrare Roger. Il coniglio [..] è stato ucciso a sassate, [….], prima che gli altri bagnanti si accorgessero di cosa stesse accadendo e fermassero i cialtroni. Troppo tardi purtroppo”.

Anche il professore Luigi Esposito, docente di Gestione delle risorse faunisitiche alla Federico II, ha commentato l’accaduto con le seguenti parole:

“La sassaiola al coniglio Roger è condannabile per la negazione al diritto all’esistenza, per la violenza dell’atto che viene chiaramente condannato dal nostro Codice Penale, per l’aggravante diseducativa che ha trasmesso ai minori presenti un messaggio di violenza tollerabile, sminuendo, di fatto, la gravità dell’azione”

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