Funerali di Genny Cesarano, strappato striscione anticamorra
Si sono svolti questa mattina i funerali di Genny, il 17enne ucciso domenica scorsa durante una sparatoria. Dubbi sullo striscione strappato; ecco la verità
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Bagno di folla per i funerali di Genny Cesarano, svoltisi questa mattina presso la chiesa di San Vincenzo alla Sanità. Migliaia i presenti, che hanno mostrato la propria solidarietà alla famiglia di quella che in questi giorni è stata spesso definita una “vittima innocente”, la cui vita è stata crudelmente strappata dalla camorra.
Eppure, anche in un momento così delicato, non sono mancate le polemiche e gli episodi spiacevoli. Pare infatti che alcuni giovani avessero realizzato anche un altro striscione, oltre a quello esposto stamane sotto la navata della chiesa (recante la scritta “Genny vive”); più forte il messaggio contenuto in esso: “Gennaro vive nei nostri cuori, che la camorra ha ucciso” . Ma dov’era? Dalle testimonianze raccolte pare che non sia stato esposto sul sagrato perché strappato in precedenza dalle mani di Giuliana Di Sarno, presidente della Terza Municipalità di Napoli.
La Di Sarno non ci sta e non risparmia parole pesanti a chi ha preferito non esporre lo striscione durante i funerali di Genny: “L’altra volta abbiamo vinto noi, oggi la camorra”. Diversa invece la versione fornita da padre Alex Zanotelli, che ha parlato di malinteso, spiegando come fosse già stato stabilito in precedenza di mostrare un unico striscione, quello che poi è stato effettivamente esposto in chiesa, per evitare di trasformare un ambiente sacro in uno stadio.
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